IL DECRETO

Editoria, Lotti: “Diamo garanzie agli investimenti Ict”

Il sottosegretario firma il decreto sul Fondo straordinario: 7,5 milioni in due anni per sostenere il digitale e le startup

Pubblicato il 26 Giu 2014

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“Sono particolarmente soddisfatto per la misura sull’innovazione tecnologica attraverso la quale da una parte sarà possibile concedere una garanzia per chi investe in innovazione tecnologica e digitale, dall’altra premiare le migliori start up. Una misura questa allargata anche all’editoria libraria”. Con questa parole Luca Lotti, sottosegretario all’Editoria, commenta la firma del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che istituisce un Fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria che ammonta a 120 milioni di euro per il triennio 2014-2016: per l’ct è previsto uno stanziamento di 7,5 milioni.

Nel dettaglio il decreto disciplina i criteri e le modalità di concessione e erogazione per l’anno 2014 delle risorse del Fondo (per un ammontare di circa 45 milioni di euro) destinate a incentivi agli investimenti in innovazione tecnologia e digitale, incentivi all’assunzione di giornalisti, misure di sostegno ai programmi di ristrutturazione aziendale che prevedano una revisione dell’organico con il ricorso ai prepensionamenti, parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali.

“Questa firma – sottolinea Lotti – è il punto di arrivo di un lavoro durato diverse settimane: siamo di fronte a un provvedimento che definirei innovativo. Abbiamo puntato innanzitutto al sostegno della nuova occupazione, passaggio fondamentale per dare nuova energia a un settore oggettivamente in crisi. Con il decreto si prevedono infatti sgravi fiscali al 100% per 36 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, al 50% per le assunzioni a tempo determinato e ulteriori incentivi per la trasformazione del tempo determinato in indeterminato che a quel punto avrà sgravi retroattivi. Si prevede anche l’obbligo di trasformare il 20% dei contratti a tempo determinato in indeterminato, pena lo stop all’erogazione dei contributi”.

“Inoltre – ha proseguito -, a fronte di un importante contributo per i prepensionamenti alle aziende editoriali, abbiamo inserito una norma che obbliga ad avere almeno una assunzione a tempo indeterminato ogni tre prepensionamenti. E ancora un’altra norma che impedisce a chi va in prepensionamento di avere in seguito un rapporto di lavoro dipendente o autonomo con l’azienda che ha ricevuto il contributo del Fondo.

“Sottolineo anche che l’erogazione dei contributi è preclusa a chi non rispetta le direttive previste nell’accordo sull’Equo Compenso e a quelle aziende che per la durata delle misure finanziate introducono bonus o premi non legati alla dinamica retributiva stabilita, e collegati a risparmi sul costo del lavoro giornalistico, in favore dei propri dirigenti”.

Il sottosegretario spiega inoltre che “una parte minima del Fondo viene destinata agli ammortizzatori sociali, a condizione che vi sia un intervento almeno di pari ammontare da parte delle imprese editoriali”.

“Infine – conclude – vorrei ribadire la nostra attenzione per i giovani, in particolare per chi ha meno garanzie: nei giorni scorsi abbiamo firmato un accordo per garantire a Roma una stanza con wi-fi gratuito per i freelance e i collaboratori precari. E sempre nei giorni scorsi la commissione sull’Equo Compenso ha raggiunto un accordo che garantirà di fatto un compenso minimo garantito che fino ad ora non c’era: purtroppo, come ha spesso denunciato l’Ordine dei giornalisti, oggi ci sono alcune aziende editoriali che pagano tre o quattro euro per un articolo, mentre con questo accordo un pezzo di 1600 battute dovrà essere pagato 20,8 euro. Mi sembra un primo passo significativo. Non ci fermiamo qui e andiamo avanti”.

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