“È quanto mai urgente individuare con il Parlamento e in collaborazione con l’Agcom nuovi strumenti normativi di contrasto della pirateria e della diffusione illegale di copie di giornali”: all’indomani della richiesta della Fieg, la Federazione degli editori, di sospendere Telegram a causa della diffusione illecite di una quantità ingente di testate giornalistiche che secondo stime comporta un danno per 670mila euro al giorno, il sottosegretario all’editoria Andrea Martella in una lunga intervista al Sole 24Ore interviene sul tema.
“Proprio nel momento in cui si richiede al sistema dell’informazione l’impegno a svolgere una funzione di pubblico servizio, dobbiamo a maggior ragione difendere tutta la filiera della stampa dalle perdite dovute alle pratiche illegali”, dice Martella ricordando di aver già segnalato nelle scorse settimane all’Authority per le Comunicazioni la necessità di intervenire per contrastare il traffico di contenuti editoriali pirata. “È bene ricordare – aggiunge Martella – che la pirateria non colpisce solo una filiera strategica dal punto di vista economico ma incide sulla qualità stessa della nostra democrazia riducendo il pluralismo e la qualità dei prodotti editoriali”.
A sostegno della filiera Martella annuncia una serie di misure al vaglio: “Stiamo lavorando a un pacchetto di proposte che riguardano il credito di imposta per la carta ma anche per l’innovazione e il digitale. L’obiettivo è provare a dare un quadro di insieme per affrontare questa drammatica crisi”.
Editoria 5.0 – il pacchetto già annunciato a inizio anno – “rimane comunque il nostro paradigma di riferimento per una riforma di sistema che dopo 40 anni innovi il settore tenendo conto della crisi di questi anni e delle trasformazioni intervenute”, puntualizza Martella. Riguardo al recepimento della direttiva copyright da parte dell’Italia il sottosegretario dice che “il governo ha già avviato la procedura di recepimento inserendola nel disegno di legge di delegazione europea ora all’esame del Parlamento, a cui poi seguiranno i decreti legislativi e confidiamo di arrivare all’attuazione ben prima del termine previsto di giugno 2021”.