EQUO COMPENSO

Editoria online, Gedi soddisfatta a metà: Microsoft deve quasi 730mila euro, si poteva fare di più?



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Secondo il Gruppo l’importo calcolato da Agcom per l’utilizzo dei riassunti sul motore Bing nel biennio 2021-2022 è inferiore a quello richiesto ma rappresenta comunque un passaggio fondamentale nella remunerazione del lavoro giornalistico. Ora scatta la trattativa

Pubblicato il 29 lug 2024



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Ammonta a quasi 730mila euro, e per la precisione a 728.840 euro (circa 792mila dollari), l’equo compenso calcolato da Agcom che Microsoft dovrà versare a Gedi per aver utilizzato le pubblicazioni di carattere giornalistico delle testate del gruppo attraverso il motore di ricerca Bing. La delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha quantificato in 335.330 euro il dovuto da Microsoft per l’anno 2021 e in 393.510 l’importo per il 2022.

Si tratta, secondo Gedi, di una decisione che potrà avere una portata più ampia guardando al futuro, e portare benefici all’intero comparto editoriale italiano, “rafforzando altresì il pluralismo delle fonti informative e la qualità del servizio offerto ai lettori”.

La reazione di Gedi

Malgrado l’autorità abbia applicato modalità di calcolo dell’equo compenso diverse da quelle proposte dal Gruppo, si legge in una nota di Gedi, “giungendo a stabilire un ammontare inferiore a quello richiesto”, Gedi ha accettato la decisione di Agcom ed espresso soddisfazione “per l’affermazione di un principio che da anni ha sostenuto e difeso in ogni sede: l’obbligo di riconoscere il valore dei contenuti editoriali, come statuito dai legislatori europei e italiani”.

Trattative al via con le altre piattaforme

“La delibera dell’Agcom rappresenta un passaggio fondamentale di un percorso iniziato anni fa e premia la coerenza con cui Gedi ha affermato il diritto di ricevere un compenso davvero equo per l’utilizzo dei propri contenuti digitali – afferma Maurizio Scanavino, Ad del gruppo – Forte di questa decisione stabilita dall’Autorità, intendiamo ora darvi esecuzione, aprendo al contempo trattative specifiche con le rimanenti piattaforme che operano sul mercato italiano”.

Come è stata stabilita la cifra

Pel determinare la base di calcolo, Agcom ha preso in considerazione i meccanismi di funzionamento di Bing, valutando nello specifico una serie di criteri come il numero di consultazioni online delle pubblicazioni, la rilevanza dell’editore sul mercato, il numero di giornalisti, l’adesione e la conformità, dell’editore e del prestatore, a codici di autoregolamentazione e a standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e di fact-checking, gli anni di attività dell’editore in relazione alla storicità della testata.

“Per ciascuno dei menzionati criteri sono state applicate delle percentuali calcolate in base a quanto previsto dalla Nota metodologica che fornisce indicazioni di dettaglio sui diversi elementi che compongono il modello di calcolo cui si attiene Agcom per la valutazione della conformità delle proposte economiche delle parti – spiea Agcom nella nota che ha accompagnato la delibera – o per la definizione dell’ammontare dell’equo compenso”.

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