IL CASO

Elon Musk, contro-causa a Twitter: “Ha mentito sugli account spam”

In vista del processo in programma per il 17 ottobre in Deleware, il patron di Tesla va al contrattacco con una denuncia di 200 pagine cion la quale ribadisce le proprie ragioni per il ritiro dell’offerta di acquisizione: “Il social media non è stato trasparente”

Pubblicato il 01 Ago 2022

musk

La battaglia tra Twitter ed Elon Musk entra nel vivo. Il patron di Tesla ha infatti deciso di rispondere alla causa lanciata dal social media per costringerlo a concludere l’acquisto da 44 miliardi dollari presentando una sua denuncia. Lo ha fatto con un documento di quasi 200 pagine, non ancora reso pubblico, nel quale difende la sua scelta di ritirarsi. Secondo il Wall Street Journal, le argomentazioni per il contrattacco sarebbero le stesse indicate come ragioni della retromarcia: Twitter non è stata trasparente sul numero di bot, account spam e falsi. Per rendere ancora più efficaci le sue ragioni, pare che nella denuncia Musk abbia addirittura voluto inserire una celebre citazione dell’oracolo Warren Buffet: “Solo quando la corrente si ritira, si scopre chi ha fatto il bagno nudo“.

Processo il prossimo 17 ottobre

La causa, secondo le fonti, è stata depositata poche ore dopo la convocazione del processo per il 17 ottobre in Delaware, mentre il 13 settembre è stato fissato il voto degli azionisti. sulla proposta. Nelle intenzioni di Twitter il processo dovrebbe durare soltanto cinque giorni e finire con l’ordine del tribunale al miliardario di tenere fede ai patti. La società di San Francisco è in difficoltà dopo che i dati della trimestrale hanno mostrato un rosso da 270 milioni di dollari su ricavi in calo dell’1% a 1,18 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti. E’ probabile che a pesare sui conti sia l’incertezza causata da Musk e dal suo ritiro dall’accordo, anche se per molti analisti i risultati deludenti sono la conferma di quanto il patron di Tesla va dicendo da mesi e potrebbero addirittura rivelarsi un’arma da sfoderare in tribunale per difendere il suo passo indietro. Altri invece danno ragione a Twitter: gli inserzionisti hanno frenato gli acquisti di spazi perché preoccupati da una possibile acquisizione di Musk, contrario alla pubblicità e intenzionato ad allentare i controlli sui contenuti postati.

E continuano i “cinguettii” di Musk

Intanto Musk è tornato a postare i suoi cinguettii provocatori. “Tesla + Twitter -> Twizzler“, ha twittato poche ore dopo la diffusione della notizia della sua denuncia ironizzando sul fatto che l’unione della sua azienda con il social media sarebbe “meglio” di uno degli snack dolci preferiti dagli americani, una sorta di bastoncini gommosi alla fragola. E subito dopo: “Alcune persone sono totalmente prive di nonsense. A me personalmente piace un po’ di nonsense“. Prima il patron di Tesla aveva chiesto ai suoi 102,4 milioni di follower: “Sbaglio o l’interazione con tutti gli account Twitter è più bassa in queste ultime settimane e giorni?”.  

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