L’Italia ha ancora molta strada da fare nell’employer branding online: lo sostiene la seconda edizione della ricerca Employer Branding Online Awards Italy 100, condotta da Lundquist, che vede ai primi tre posti nel nostro Paese il gruppo Hera, Telecom Italia ed Eni per capacità di comunicare su Internet il proprio valore come datori di lavoro ai dipendenti attuali e soprattutto potenziali.
Lo studio, basato su un questionario rivolto a oltre 450 persone da 57 Paesi diversi, ha fatto emergere che, nella situazione attuale, chi cerca lavoro non si accontenta più di visitare i siti corporate delle società, ma vuole interagire attraverso i social media e trovare informazioni in mobilità. Invece le aziende italiane continuano ad offrire soltanto le informazioni di base rispetto a carriera e inserimento in azienda, faticando a rinnovarsi nei modi di comunicare con i migliori talenti sul mercato del lavoro.
Il Gruppo Hera, multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici con sede a Bologna, ha vinto la gara con 79,25 punti su 100 seguita da Telecom Italia (72) e Eni (57,25). A dimostrazione che l’Italia rimane arretrata in questo settore ci sono però i dati forniti da Lundquist: soltanto le prime 8 società in classifica ottengono più di 50 punti sui 100 disponibili, punteggio che contraddistingue un sito di buon livello. La media italiana è di soli 28 punti, contro i 31 della prima edizione della ricerca, risalente al 2010.
In Europa lo scenario cambia. Qui la vincitrice è Allianz, con 73,25 punti. Ma dalla ricerca, che prende in considerazione le 100 società più importanti del continente, si vede che la media europea è 46 punti, superiore di ben 18 rispetto a quella italiana. Questo, sottolinea Lundquist, denota una generale attenzione verso l’employer branding online da parte di tutte le aziende: sono infatti ben 40 le società ad ottenere più di 50 punti nella classifica.
Dall’indagine sono emersi alcuni punti negativi: solo una società italiana su tre spiega nel dettaglio e con esempi concreti quali sono le caratteristiche ricercate per i propri profili professionali. Solo il 3% delle società in classifica usa social media di carattere non direttamente “professionale” (per esempio Facebook) per l’employer branding. E, forse il dato più grave in prospettiva, più dell’80% delle aziende non dispone di alcun tipo di presenza su mobile.