Dopo giorni di polemiche, velate minacce e marce indietro, potrebbe
essere arrivato l’armistizio fra il governo italiano e Facebook.
Il responsabile europeo del popolare social network Richard Allan
ha inviato una lettera dai toni distensivi al Presidente del
Senato Schifani per invitarlo a discutere con Facebook ogni
eventuale intervento si voglia prendere contro il proliferare sul
web di siti, pagine e blog inneggianti all’odio.
E forse non è un caso che la missiva sia stata indirizzata proprio
alla seconda carica dello Stato che ieri ha azzardato un ardito
paragone fra i gruppi di Facebook e i gruppi extraparlamentari
degli anni ’70. “Serve una legge sul web, – aveva detto
Schifani – su Facebook si leggono dei veri e propri inni
all’istigazione e alla violenza. Negli anni ’70, che pure
furono pericolosi non c’erano questi momenti aggregativi che ci
sono su questi siti, così si rischia di alimentare l’odio che
alligna in alcune frange”.
La dichiarazione di Schifani, giunta dopo il dietrofront di Maroni
in Consiglio dei Ministri, aveva suscitato la preoccupazione di
Bersani e la forte reazione dell’Idv, e molto probabilmente aveva
destato preoccupazioni anche ai piani alti di Facebook. Infatti la
risposta del social network, affidata alla portavoce Debbie Forst,
non si era fatta attendere: “Facebook è ampiamente usato per
sostenere buone cause, e tante persone in tutto il mondo lo
sfruttano per migliorare la società. Quando le opinioni espresse
sul nostro sito si trasformano in dichiarazioni di odio o minacce
contro le persone, rimuoviamo i contenuti e possiamo anche chiudere
gli account dei responsabili.”
Nella lettera inviata oggi, Facebook tende la mano a Schifani e
dimostra di concordare sulla necessità “di agire ancora più
efficacemente in futuro”. Allan poi esprime la propria
disponibilità “a discutere direttamente con lei o con chiunque
altro del suo staff e di conoscere il suo punto di vista su come
noi possiamo agire ancora più efficacemente nel futuro. Questo si
potrebbe fare – ha precisato Allan – con una conferenza
telefonica oppure, se lei desidera, potrei organizzare un viaggio
da Londra a Roma per discutere questo argomento”.
La richiesta è stata subito accolta da Schifani. “Io lo ritengo
un passo estremamente costruttivo – dichiara il Presidente del
Senato – e sicuramente sarà il nostro un incontro in cui
rifletteremo assieme per individuare delle regole, delle procedure,
al di là degli aspetti legislativi che il governo sta valutando,
per evitare proprio che su questi siti, al di là di Facebook, si
possono inserire degli inni di istigazione all'odio alla
violenza che non fanno bene al Paese e che a volte configurano
addirittura elementi ed estremi di reato"