L’INCONTRO

Facebook, Zuckerberg a Mosca: via a centro R&D in Russia

Il fondatore del gigante social ha incontrato il primo ministro russo Dmitry Medvedev. Si punta ad ampliare la presenza nel Paese: già partita la caccia ai migliori sviluppatori locali

Pubblicato il 01 Ott 2012

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Ampliare la propria presenza in Russia e dare la caccia ai migliori sviluppatori locali: questi i principali obiettivi della visita di Mark Zuckerberg a Mosca, dove oggi ha incontrato il primo ministro Dmitry Medvedev.

Il creatore del gigante social ha regalato a Medvedev una maglietta con l’indirizzo Facebook della pagina del premier russo. Durante l’incontro è stata concordata l’apertura di un centro di ricerca e sviluppo della società di Palo Alto proprio in Russia, come ha annunciato entusiasta in un tweet il ministro delle comunicazioni, Nikolai Nikiforov.

Si tratta del primo di una lunga serie di incontri di Zuckerberg con tecnocrati ed esponenti dell’industria dell’IT. Tra gli obiettivi c’è quello di farsi spazio nel mercato russo dei social network dominato dal concorrente locale VKontakte, che vanta circa 37 milioni di utenti contro i dieci del sistema americano. Ma il ragazzo prodigio di Palo Alto punta anche al reclutamento dei migliori “cervelli” locali. “Ci sono eccellenti sviluppatori e fantastici programmatori per social networks” ha detto, confermando informazioni diffuse dall’agenzia Interfax, ovvero il loro reclutamento per lo sviluppo di nuove applicazioni per Fb. “Nel corso della mia visita a Mosca discuterò con diverse compagnie per cercare di ispirarle a creare nuovi prodotti e applicazioni per il mercato russo” ha aggiunto.

A sua volta il premier, da tempo appassionato di Twitter al punto da avere 1,5 milioni di follower, ha affrontato le questioni del diritto d’autore. “Abbiamo bisogno di un equilibrio fra nuove e vecchie forme di copyright – ha detto – che funzioni in modo specifico per Internet, in modo che i contenuti protetti possano essere usati abbastanza liberamente”. Il politico ha precisato che “i proprietari di contenuti devono poter essere messi in grado di determinare da soli e in modo autonomo il livello di protezione che vogliono dare alle loro opere”. Per tutta risposta l’americano lo ha rassicurato sull’impegno della sua azienda nella difesa dei dati personali, aspetto su cui Fb è stato più volte criticato a livello internazionale.

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