La Commissione Ue ha annunciato la proroga di sei mesi, fino a giugno 2022, del programma di monitoraggio della disinformazione sulla pandemia da Covid-19 e ha pubblicato le ultime relazioni delle piattaforme online sulle azioni da loro intraprese tra settembre e ottobre.
Le recenti relazioni indicano che YouTube ha ampliato la sua strategia di contrasto alla disinformazione sanitaria, mettendo sotto tiro anche affermazioni sui vaccini che vanno contro la linea comune delle autorità sanitarie locali o l’opinione dell’Oms. TikTok, dal canto suo, ha incrementato il numero di parole chiave/hashtag che portano alla visualizzazione di tag e banner relativi alla Covid-19 e ai vaccini. Twitter ha aggiornato la propria politica in materia di informazioni fuorvianti sui vaccini, mentre Microsoft LinkedIn ha ampliato, in Europa, le collaborazioni con influencer per diffondere messaggi autorevoli sulla vaccinazione. Meta/Facebook ha aggiornato, a livello mondiale, le sue politiche in materia di vaccinazione per i bambini, intervenendo contro contenuti falsi che sostengono, ad esempio, che i vaccini per bambini non esistono o sono poco sicuri e non testati.
Codice delle best practise: a marzo la firma
In questo quadro, di recente 26 nuovi potenziali firmatari hanno aderito al processo di elaborazione per il rafforzamento del codice di buone pratiche sulla disinformazione, previsto entro la fine di marzo 2022. La proroga del termine consentirà ai firmatari di elaborare uno strumento rafforzato con dettagliati impegni adattati anche alla varietà di servizi rappresentata. La Commissione, a tal proposito, ha esortato a procedere rapidamente alla revisione del codice, ai sensi dei suoi orientamenti, ed a intensificare i propri sforzi nel quadro del programma di monitoraggio, tenendo conto delle recenti raccomandazioni del gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi.
“I firmatari attuali e futuri devono collaborare in modo efficiente e varare un codice rafforzato – puntualizza Tierry Breton, commissario per il Mercato interno -. Le aspettative sono alte, data la posta in gioco, mentre il tempo stringe. Garantendo misure tempestive, adeguate ed efficienti per combattere la disinformazione nell’Ue, il codice costituirà un chiaro punto di svolta per adeguare la responsabilità delle piattaforme online. Lo spazio informativo non può essere un Far West digitale che espone i cittadini a un flusso incontrollato di disinformazione.”