INTERNET

Fake news, appello di telco e broadcaster: “Regole certe per contrastarle”

Gina Nieri (Mediaset): “La responsabilità è delle piattaforme”. Recchi (Telecom): “Il regolatore deve indicare il modo di intervenire ex post”. Ibarra (Wind): “Subito un tavolo di lavoro con le istituzioni”. Guindani (Vodafone): “Lanciare campagne educative”

Pubblicato il 09 Feb 2017

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Il dilagare delle fake news fa interrogare anche gli operatori sul ruolo che possono svolgere per contrastarle. La questione è stata messa sul tavolo in occasione del workshop “Sicuri sul web per una navigazione consapevole”, organizzato in occasione del Safer Internet Day.

Sì a norme valide per tutti gli attori, ma che siano cogenti, propone il consigliere di amministrazione di Mediaset Gina Nieri che ricorda come cinque anni fa il network aderì alla Coalition for safer internet (proposta dall’allora commissiario Kroes) che però non ha ottenuto grandi risultati. “Siamo allo stesso punto – ha sottolineato Nieri – mentre se riteniamo che i diritti della persona siano un bene da difendere ci sono azioni che possono essere intraprese. Nel digital single market che l’Europa sta approvando sia individuata una responsabilità precisa delle video sharing platform”.

Di certo gli operatori telefonici che costruiscono le “autostrade” dove passano le piattaforme non sono in grado di vederne i contenuti, ha ricordato il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi che ha sottolineato come “l’altra tipologia di operatore è il proprietario della piattaforma social”. Sarebbe lo Stato “o il regolatore a indicare quale vuole che sia il ‘parental control’ e trovare il modo di intervenire ex post”. La società telefonica è comunque pronta a intervenire a un tavolo di operatori “in grado di porre un perimetro efficace al ridimensionamento del problema”.

Anche per il ceo di Wind Tre Maximo Ibarra “serve subito un tavolo di lavoro che integri tecnologia, regolamentazione e azioni di sensibilità sociale per contrastare questi fenomeni”. Per Ibarra “l’intelligenza artificiale aiuta ed assiste ma c’è il rischio che sostituiscano le persone e i comportamenti”. Da parte di tutti gli operatori tlc c’è l’adesione al richiamo di responsabilità e a campagne educative: per il presidente di Vodafone Italia Pietro Guindani “solo e soltanto un livello superiore di educazione può arginare e contrastare il fenomeno” delle false notizie e dell’hate speech.

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