STRATEGIE

Fake news, la Ue alle big tech: “Serve più impegno e responsabilità”

La commissaria alla Trasparenza, Věra Jourová: “Le piattaforme intervengano nei casi di disinformazione. Vogliamo proteggere i nostri valori democratici”

Pubblicato il 03 Dic 2020

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Rafforzare la Carta dei diritti fondamentali nell’Ue alla luce delle nuove sfide aperte dal digitale. È questo l’obiettivo della strategia presentata oggi dalla Commissione che in larga parte si rivolge al mondo dell’innovazione, per affrontare la disinformazione, le interferenze dei Paesi terzi, l’applicazione di regole nelle competizioni elettorali ed il terrorismo.

L’Ue “vuole andare online, ma lo vuole fare secondo i propri valori. Non presentiamo un pacchetto ideologico, di sinistra o di destra, ma la possibilità di giocare secondo le regole – ha spiegato la vicepresidente ai Valori e alla Trasparenza Věra Jourová – Nessuno vuole stabilire il ministero della Verità, ma vogliamo spingere le piattaforme ad assumersi le responsabilità per quanto pubblicano e ad intervenire”.

I diritti fondamentali non possono essere dati per scontati. La nuova strategia conferma un rinnovato impegno a garantire che la Carta sia pienamente applicata. A partire dal prossimo anno, la Commissione presenterà una relazione annuale che esaminerà le modalità con cui la Carta è applicata negli Stati membri in un determinato ambito tematico.

“Quest’anno si celebrano 20 anni dalla prima proclamazione della Carta dei diritti europea – ha ricordato Jourovà – La Carta è l’espressione dei valori della nostra Unione e ha lo stesso valore giuridico dei trattati. che i cittadini sappiano a chi e dove rivolgersi in caso di violazione dei loro diritti.”

“Di recente sono sorti nuovi problemi per quanto riguarda i diritti fondamentali; la pandemia di coronavirus e le relative restrizioni ne costituiscono un esempio lampante – ha evidenziato Didier Reynders, Commissario per la Giustizia –  Gli sviluppi a cui abbiamo assistito nella società richiedono un rinnovato impegno per garantire che la Carta sia pienamente applicata dall’UE e dai suoi Stati membri. Oggi più che mai, dobbiamo porre la Carta al centro del nostro lavoro e garantire che le persone possano effettivamente accedere ai loro diritti fondamentali.”

La strategia integra il piano d’azione europeo per la democrazia e la relazione sullo Stato di diritto, illustrando l’approccio globale della Commissione alla promozione e alla tutela dei diritti fondamentali e dei valori dell’Ue.

La strategia è incentrata su quattro pilastri d’azione, che definiscono i criteri per l’attuazione della Carta nei prossimi 10 anni.

  • Applicazione effettiva da parte degli Stati membri: la Carta è vincolante per gli Stati membri nell’attuazione del diritto dell’Unione. La Commissione collaborerà strettamente con gli Stati membri ed è pronta ad aiutarli mediante il dialogo ad attuare efficacemente il diritto dell’Ue e ad assicurare il pieno rispetto della Carta. Gli Stati membri sono invitati a designare un punto di riferimento per la Carta, al fine di agevolare il coordinamento e la condivisione delle informazioni. A partire dal 2021 la Commissione riferirà annualmente in merito alla Carta, esaminando più da vicino l’applicazione della Carta negli Stati membri in specifici ambiti. La relazione del 2021 si concentrerà sui diritti fondamentali nell’era digitale.
  • Responsabilizzare la società civile: la Commissione monitorerà da vicino i provvedimenti nazionali che si ripercuotono sulle attività della società civile e che sono contrari al diritto dell’Ue e adotterà misure contro di essi. Alcuni Stati membri non dispongono ancora di istituzioni nazionali per i diritti umani pienamente funzionanti, che svolgano l’importante ruolo di collegamento tra il governo e la società civile. Gli Stati membri sono invitati a creare tali istituzioni e a garantire che dispongano dei mezzi necessari per operare in piena indipendenza. La Commissione promuoverà inoltre azioni di formazione sulla Carta per i giudici, altri operatori della giustizia e i difensori di diritti.
  • La Carta come bussola per le istituzioni dell’Ue: le istituzioni dell’Ue devono rispettare la Carta in tutte le loro azioni. La Commissione rafforzerà la sua capacità interna in materia di rispetto della Carta, anche attraverso l’e-learning, orientamenti aggiornati per il personale e piani di formazione. La Commissione è pronta a sostenere il Parlamento europeo e il Consiglio affinché applichino efficacemente la Carta nel loro lavoro.
  • Rafforzare la consapevolezza dei cittadini: una recente indagine Eurobarometro indica che sei intervistati su dieci desiderano saperne di più sui loro diritti e su a chi rivolgersi in caso di violazione dei propri diritti sanciti dalla Carta. La Commissione avvierà una campagna d’informazione sulla Carta e utilizzerà il programma Erasmus+ per sensibilizzare i giovani. La Commissione incoraggia gli Stati membri a sviluppare proprie iniziative di sensibilizzazione.

La Commissione invita il Consiglio a elaborare conclusioni di follow-up. Nel 2025 la Commissione riferirà in merito all’attuazione di tale strategia.

Cos’è la Carta dei diritti fondamentale dell’Ue

Dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona, il 1º dicembre 2009, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è giuridicamente vincolante.

Le relazioni 2019 e 2020 sui diritti fondamentali dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali indicano che negli Stati membri mancano politiche nazionali volte a promuovere la conoscenza e l’attuazione della Carta. Le conclusioni dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) evidenziano che le organizzazioni della società civile e le istituzioni nazionali per i diritti umani svolgono un ruolo fondamentale nel garantire che la Carta sia una realtà nella vita delle persone; tuttavia, tali organizzazioni non hanno una conoscenza sufficiente della Carta e di quando si possa applicare.

La Commissione coopera con le autorità a livello nazionale, locale e dell’UE per informare meglio i cittadini sui loro diritti fondamentali e su dove trovare aiuto in caso di violazione di tali diritti.

Nel preparare questa nuova strategia, la Commissione ha condotto un’indagine Eurobarometro sulla Carta e ha consultato le parti interessate attraverso la conferenza 2019 sulla Carta e mediante questionari mirati analizzati dalla FRA.

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