Facebook è stato denunciato negli Stati Uniti da una coppia di New
York perché sul social network è stata pubblicata la fotografia
del cadavere della loro figlia, uccisa due anni fa. Secondo i
coniugi Martha e Ronald Wimmer, la pubblicazione di quella foto è
un oltraggio sia nei loro confronti, sia nei confronti della
memoria della figlia, Caroline.
La ragazza, 26 anni, venne strangolata due anni fa da un vicino,
Calvin Lawson, poi condannato a 25 anni. Uno dei paramedici accorsi
sul luogo del delitto, Mark Musarella, scattò alcune foto del
cadavere con il suo cellulare, quindi le scaricò su Facebook.
Quelle foto secondo i genitori di Caroline Wimmer, rappresentano
un'offesa di cui non solo Musarella, ma anche Facebook è
responsabile.
Facebook, che è giuridicamente considerato una
"not-for-profit-community", è protetto da una legge del
1996, il Communications Decency Act, che garantisce al social
network una sorta di immunità per quanto riguarda le sue
pubblicazioni.
Secondo i legali di Wimmer, però, in questo caso, come in altri
casi analoghi, Facebook dovrebbe essere ritenuto responsabile,
perché – sostengono – anche una "comunità virtuale"
come Facebook deve essere soggetta al rispetto delle basilari
regole di decenza e decoro a cui tutti i media si devono
attenere.
I legali del social network si sono limitati a dire di non aver
ancora ricevuto la notifica della denuncia.