Un’asta frequenze con base di partenza bassa, da realizzarsi a fine 2012: potrebbe essere la soluzione per il governo italiano alle prese con la messa a punto di un’alternativa al beauty contest. Lo indicano gli analisti di Mediobanca Securities all’indomani della richiesta di stop alla sospensione del beauty contest avanzata da Mediaset al Tar del Lazio. Come scrive il Sole 24 Ore secondo Mediaset il beauty contest rappresenta la misura più idonea a "contemperare le esigenze di continuità delle reti esistenti" e di garanzia di adeguati spazi ai nuovi entranti.
In realtà il beauty contest, che sembra rassicurare i vecchi player del mercato televisivo italiano, non sembra la soluzione migliore. Mediobanca suggerisce invece una gara da realizzarsi a fine anno (per dare tempo al mercato pubblicitario di riprendere quota dopo l’indebolimento ancora in corso), con base d’asta bassa, e aperta, oltre che alle emittenti, ad altri soggetti: non solo le telco potrebbero essere interessate ad acquisire nuove frequenze per la realizzazione di reti mobili a banda larga, ma anche gli stessi broadcaster sono “senza dubbio” interessati a multiplex ulteriori. Inoltre la partita potrebbe coinvolgere anche player internazionali eventualmente interessati all’affitto di capacità trasmissiva. Ogni multiplex potrebbe garantire 10-15 milioni di operating profit. Nel peggiore dei casi le aziende coinvolte nel bid avrebbero investito una quantità bassa di risorse. Ma in caso di successo il governo potrebbe incassare tra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro.