Video in streaming, è svolta nella distribuzione. Google Cloud annuncia l’apertura al mercato degli “editori” video di Media Cdn, la stessa infrastruttura realizzata per la diffusione di contenuti di YouTube a oltre 2 miliardi di utenti. La piattaforma, assicura il gruppo, garantirà ampia scalabilità e delivery di contenuti a prova di buffering e con bitrate più elevati.
Guanto di sfida a Microsoft e Amazon
L’annuncio proviene dal Nab Show Streaming Summit 2022 di Las Vegas e rappresenta il guanto di sfida che Google lancia a Microsoft Azure e Amazon CloudFront, già sul mercato con le proprie soluzioni cloud, puntando su un servizio ad alta efficienza in grado di promuovere nuovi modelli per le inserzioni pubblicitarie e esperienze interattive.
Il video streaming rappresenta il 53,7% del traffico su Internet – spiega Shailesh Shukla, Vp e Gm di Networking di Google Cloud – ed è in aumento del 4,8% rispetto a un anno fa. Una crescita che sta spingendo le società di media a passare ai cloud pubblici in grado di offrire una portata globale e maggiori capacità di distribuzione.
Da Youtube al resto del mercato
“Media Cdn – si legge nella nota della società – consentirà ai clienti del settore media e entertainment di offrire in modo efficiente e intelligente esperienze di streaming agli spettatori di qualsiasi parte del mondo. La stessa infrastruttura che Google ha costruito nell’ultimo decennio per servire i contenuti di YouTube a oltre 2 miliardi di utenti viene ora sfruttata per fornire contenuti multimediali su larga scala ai clienti di Google Cloud con Media Cdn”.
Alla base della piattaforma la rete di Google sulla quale l’azienda, spiega la nota, ha “investito decenni di risorse per costruire un’enorme capacità e raggiungere oltre 200 paesi e più di 1.300 città in tutto il mondo. Avvicinare i contenuti agli utenti consente bitrate più elevati e riduce i rebuffer, offrendo un’esperienza superiore per l’utente finale”.
Oltre a funzionare su un’infrastruttura su scala mondiale, Media Cdn adatta i protocolli di consegna ai singoli utenti e alle condizioni della rete ottimizzando la consegna di contenuti sull’ultimo miglio.
Via a “esperienze immersive”
Alla base di Media Cdn soluzioni di Intelligenza artificiale in grado di fornire agli spettatori un maggiore controllo sul modo di guardare, sperimentare e interagire con i contenuti. Ad esempio, gli appassionati di sport che guardano una partita potranno ottenere statistiche e analisi in tempo reale. E gli spettatori potranno acquistare oggetti da cartelloni pubblicitari virtuali.