Google non rispetta le regole della concorrenza sul mercato della
ricerca online: lo afferma l’ennesimo esposto contro il colosso
Internet presentato oggi a Bruxelles, secondo quanto rivela il
Financial Times, presso gli organi antitrust della Commissione
europea. Il nuovo documento legale che protesta contro le presunte
pratiche anti-competitive di Google si aggiunge ai tre già
presentati all’Ue lo scorso anno.
A lamentarsi è questa volta un’azienda francese, 1plusV,
collegata con Ejustice.fr, una delle tre società che hanno fatto
reclamo contro Google presso la Commissione europea nel 2010. Le
accuse delle tre aziende europee hanno spinto l'anno scorso
Bruxelles ad avviare un’indagine approfondita per capire se il
colosso americano della ricerca online dia effettivamente
preferenza ai propri servizi nel ranking dei risultati della
ricerca e discrimini quelli concorrenti.
L’indagine Ue si è poi allargata al business della pubblicità,
cercando di capire il tipo di relazioni contrattuali che Google
mantiene con i suoi inserzionisti – per esempio, se impone un
obbligo di esclusività o limita la possibiità per gli
inserzionisti di portare i propri dati su piattaforme rivali. La
commissione ha di recente spedito un lungo e dettagliato
questionario a centinaia di aziende che fanno affari con Google
chiedendo informazioni sul funzionamento del mercato, e sta ancora
analizzado le risposte.
1plusV, nata nel 2004 e con sede a Versailles, dice di aver creato
una serie di motori di ricerca verticali che combinano la
tradizionale ricerca basata su algoritmi con un ranking
discrezionale effettuato da esperti indipendenti. Nell’esposto
contro Google, la società francese afferma che Mountain View lega
in modo anticompetitivo il suo motore di ricerca con il servizio di
advertising Adsense (che permette agli inserzionisti di comprare
una parola chiave; quando questa viene digitata in una ricerca
produce un link commerciale insieme ai risultati della search).
Secondo 1plusV ciò rende impossibile lo sviluppo di tecnologie
concorrenti del motore di ricerca di Google.
Il Financial Times scrive che la società francese sosterrà anche
che Google ha adottato tecniche di rappresaglia contro diversi siti
pubblicati da 1plusV dopo la presentazione del reclamo alla
Commissione europea da parte di Ejustice.
“Stiamo cooperando con la Commissione europea e spiegando il modo
in cui conduciamo il nostro business”, ha fatto sapere il
portavoce di Google Al Verney. “Siamo aperti a migliorare e a
rispondere a eventuali critiche”.