E’ successo. Comcast, colosso Usa della Tv via cavo, lancia il guanto di sfida a Fox e lancia un’offerta da 22,1 miliardi di sterline per acquisire Sky, superiore del 16% all’offerta fatta da Fox. La proposta del gruppo che controlla NbcUniversal è tutta in contanti (corrisponde a 12,50 sterline per ogni azione Sky con un premio del 16% rispetto a quella da 10,75 sterline messa sul piatto da Fox).
La 21st Century Fox di Rupert Murdoch aveva già concordato un accordo da 18,5 miliardi di sterline per acquistare il 61% di Sky che non è già in suo possesso.
Comcast è la più grande azienda statunitense di TV via cavo. Possiede anche la rete TV broadcast NBC e Universal Pictures.
L’amministratore delegato di Comcast, Brian Roberts, ha definito Sky “una società eccezionale” e ha dichiarato di essere “fiducioso” che l’offerta sarebbe stata approvata dai regolatori. E ha aggiunto: “Puntiamo all’intera Sky e cercheremo di acquisire oltre il 50% delle sue azioni”.
Dal braccio di ferro dipende il futuro di Sky e della sua divisione Sky Italia. Il nodo legato alla televisione satellitare è tra i più complessi. Murdoch nel dicembre 2016 aveva lanciato un’offerta da 11,7 miliardi di sterline sul flottante di Sky. Ma l’operazione è stata frenata dall’antitrust inglese: il pieno possesso di Sky darebbe a Murdoch un’influenza eccessiva sui media britannici. Il responso finale è atteso per maggio.
A dicembre Disney aveva raggiunto un accordo con la 21CenturyFox, il colosso di Rupert Murdoch cui fa capo anche il 40% di Sky: l’offerta era un’offerta in azioni da 52,4 miliardi di dollari. Era rimasta fuori dal gioco l’altro pretendente a Fox, Comcast (60 miliardi): il gruppo Murdoch temeva che ci sarebbero stati rischi troppo alti sul fronte antitrust.
Un deal tra Comcast e Fox sarebbe di tipo verticale, aggiungendo altri canali tv via cavo a una compagnia che è già una potenza nell’ambito della channel-distribution. L’amministrazione Trump ha già espresso dubbi sui deal verticali, cercando di bloccare l’acquisizione di Time Warner da parte di AT&T, con il processo che si terrà il mese prossimo. Comcast, dal canto suo, ha detto di aver messo sul tavolo garanzie sostanziali di protezione dai rischi di antitrust formulando la sua offerta.
I manager di Fox, dal canto loro, avevano preferito l’offerta di Disney vedendo in essa una chance per beneficiare della vasta macchina di contenuti del gruppo di Topolino e dei piani per competere con Netflix attraverso una piattaforma di video in streaming direct-to-consumer.