La News Corp di Rupert Murdoch chiude l’esercizio 2018 con un buco di 1,4 miliardi di dollari, più del doppio di quello del 2017, e ricavi in rialzo dell’11% a 9,02 miliardi. Per il Ceo Robert Thomson si tratta di una performance “robusta in tutti i nostri business” e con “cambiamenti positivi e profondi nel nostro flusso dei ricavi, che sono stati più globali, digitali e basati sugli abbonamenti”.
The Times, The Sunday Times e The Wall Street Journal “hanno raggiunto nuovi massimi nella loro trasformazione digitale con abbonati digitali che ora superano quelli della versione cartacea” dice Thomson. Nei tre mesi l’azienda editoriale ha registrato una perdita trimestrale di 355 milioni di dollari contro quella da 424 milioni dello stesso periodo dell’esercizio 2017. News Corp ha giustificato il buco citando la combinazione di Foxtel e Fox Sports Australia, ora una delle pay-tv più grandi d’Australia.
I ricavi trimestrali sono saliti del 29% a 2,69 miliardi di dollari da 2,08 miliardi dello stesso arco temporale dell’esercizio precedente, oltre il consenso fermo a 2,65 miliardi. Nell’intero esercizio la perdita è stata di 1,4 miliardi di dollari, superiore a quella da 643 milioni del 2017, colpa di svalutazioni per 998 milioni legate a Foxtel e, tra gli altri fattori, un impatto di 237 milioni dato dalla riforma fiscale approvata in Usa prima di Natale.
I ricavi sono invece saliti grazie ai servizi immobiliari digitali, “che continuano a fiorire”, alla divisione libri e a un impatto positivo di 172 milioni di dollari dato dalle fluttuazioni valutarie. Le vendite sono state tenute a freno, secondo News Corp, da un calo della pubblicità su carta stampata e dal fatturato della divisione che produce informazione.