Il dominio “.it”? Piace a più dell’80% degli italiani

L’indagine Cnr-Pragma rileva che il 67,4% dei cittadini e il  55,2% delle imprese gradisce il modo in cui è gestito il Registro.it, anagrafe dei domini italiani

Pubblicato il 20 Ott 2009

Siano imprenditori, opinion leader o semplici utenti, tutti i
navigatori italiani associano a Internet prima di tutto il suffisso
".it" e apprezzano che a gestire l’anagrafe dei domini
italiani sia un ente ritenuto “serio e affidabile” come il
Consiglio Nazionale delle Ricerche. È uno dei risultati
dell’indagine sulla conoscenza e sull’utilizzo della rete,
condotta dalla società Pragma per conto dell’Istituto di
Informatica e Telematica del Cnr (Iit-Cnr), che vuole delineare lo
scenario dal quale prenderà il via, il prossimo mese, la campagna
di comunicazione del Registro .it, l’organismo dell’Iit-Cnr che
in Italia assegna e gestisce tutti i domini .it.
“Obiettivo dell'iniziativa – osserva il direttore
dell'Istituto, Domenico Laforenza – è contribuire alla
diffusione della cultura di Internet in Italia e a un uso
consapevole della rete, nonché valorizzare i nomi a dominio a
suffisso .it, intesi sia come bene aziendale sia come simbolo del
made in Italy”. La campagna di comunicazione del Registro, curata
dalla società Light, si sostanzierà in due fasi. La prima, che
partirà a novembre, interesserà quotidiani ed emittenti
radiofoniche e sarà rivolta a un pubblico generalista; la seconda,
tra gennaio e febbraio, sarà focalizzata su imprese e
professionisti e coprirà radio e periodici. Sempre nel 2010,
partirà anche l’iniziativa del Registro .it nelle scuole: 3.000
istituti superiori italiani parteciperanno al quiz che trasforma la
registrazione dei domini .it in un gioco interattivo aperto a tutti
gli studenti, naturalmente on line.

L’indagine, forte di
2.150 interviste (1.200 alla popolazione, 800 alle aziende e 150
agli opinion leader), è un ritratto in chiaroscuro del rapporto
tra gli italiani e la rete: se usa la rete il 66,8% delle aziende,
la percentuale sale fino al 93% quando le imprese hanno più di 5
addetti, sono nel Nord Italia e operano nel settore immobiliare.
Gli opinion leader (giornalisti, parlamentari, funzionari della
pubblica amministrazione, esponenti del mondo universitario e della
cultura) si informano e scambiano informazioni sul web pressoché
quotidianamente quasi senza eccezioni: 98,7%. Per il campione
relativo alla popolazione, invece, la penetrazione di Internet non
va oltre il 52,6%: meglio gli uomini delle donne, i più giovani
e  scolarizzati.
Per quanto riguarda i domini, ne possiede uno proprio l’84,4%
delle imprese intervistate ma solo un terzo circa dei cittadini e
degli opinion leader. Anche la posta elettronica personalizzata
(gli indirizzi associati al proprio dominio e non a un provider
generico) non ha ancora sfondato: la possiede solo metà delle
imprese e appena l’1,4% dei cittadini.

Il suffisso italiano è comunque il punto di riferimento dei
titolari di un nome a dominio: l’82,2% ha un nome .it. E
praticamente la totalità del campione intervistato, pensando a
Internet, vi associa l’estensione .it: l’associazione immediata
al concetto di “italianità” lo fa preferire al dominio
generico .com, considerato a vocazione più commerciale. Nonostante
i numeri, a livello mondiale, siano ben diversi (1,8 milioni di .it
registrati, oltre 80 milioni di .com) a livello nazionale in
termini assoluti di conoscenza e gradimentola vince il
".it".
Significativa anche la valutazione del ruolo che il Cnr assume
quale gestore del Registro .it, l’anagrafe dei domini italiani.
Il legame è sconosciuto ai più ma, una volta conosciuto, viene
valutato positivamente dal 67,4% dei cittadini, dal 55,2% delle
imprese e dal 78% degli opinion leader, per la sua serietà e
affidabilità.

Il servizio di registrazione dei domini .it, nato e cresciuto
all'interno del Cnr, si rivelerà anche un prezioso volano per
la ricerca: sosterrà infatti direttamente il lavoro di giovani e
brillanti ricercatori. "D'accordo con il direttore
dell' Iit, intendo proporre al Cda di investire parte degli
introiti dell'attività del Registro .it nel finanziamento di
diverse borse di dottorato di durata triennale che, a partire dal
prossimo anno, potranno essere svolte in alcuni dei più
prestigiosi atenei italiani, in stretta collaborazione
(co-tutorship) con gli 11 Dipartimenti del Cnr –  spiega il
presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche, Luciano Maiani-.
Stiamo pensando di partire con trenta borse di dottorato.
Un'apposita commissione individuerà le università a cui
proporre il programma delle borse. E con esse, in stretta
collaborazione con i direttori di Dipartimento del Cnr, selezionare
i relativi temi di ricerca".
"Questa strategia – conclude Maiani – delinea chiaramente la
volontà dell'Ente di mettere a sistema nuovi e più moderni
percorsi di reclutamento del personale della ricerca, per
promuovere la meritocrazia, ridurre il precariato e migliorare
l'utilizzo delle risorse disponibili".

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