Il “motore” semantico, la sfida dell’università di Trento

Via al progetto “Insemtives”: un software intelligente in grado di “imparare” il linguaggio comune. In campo la Ue e altri otto partner europei

Pubblicato il 11 Ott 2010

Armadio e guardaroba sono la stessa cosa? Di sicuro non per molti
motori di ricerca su Internet che aiutano a trovare
l'arredamento giusto per la propria casa. Il problema sta nei
software per le ricerche utilizzati in questi casi, che non sempre
riescono automaticamente a riconoscere lo stesso oggetto se
chiamato con nomi diversi. Un deficit che causa rallentamenti,
risultati troppo generici o non pertinenti e a volte anche ricerche
a vuoto. Cosa che diventa ancora più seccante se la ricerca si
concentra, ad esempio, su un documento da scaricare sul sito di un
ente pubblico, un articolo da una rivista online o
un'informazione di servizio.

In questo contesto, nonostante le ricerche Web siano sempre più
utili e diffuse, permane un reale problema legato
all'ambiguità delle parole chiave che troppo spesso vanifica
lo sforzo di rendere disponibili in rete informazioni numerose e
complete. A questo sta lavorando “Insemtives” (Incentives for
semantics), iniziativa finanziata dall'Unione Europea e frutto
della collaborazione tra nove partner europei del mondo accademico
e dell'industria, tra cui l'Università di Trento
attraverso i dipartimenti di Ingegneria e Scienza
dell'informazione e di Informatica e Studi Aziendali.
Il progetto, di durata triennale, ha l’obiettivo di sviluppare un
software che permette di descrivere le informazioni attraverso
parole chiave ed etichette, attribuendo loro significati coerenti
con i contenuti. In questo modo gli utenti possono riorganizzare
come desiderano le informazioni e i contenuti, in modo da essere
facilitati nella ricerca.

“Il sistema è intelligente – spiega Ilya Zaihrayeu, ricercatore
del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'informazione – ed
è in grado di ‘imparare’ il linguaggio che usa la gente comune
per definire i concetti di ricerca. Questo permette di fare ricerca
basandosi su termini nuovi e sempre più precisi. Con il software
ogni utente potrà contribuire a migliorare la categorizzazione e
la ricerca delle informazioni, immagini, documenti in Internet.
Proprio lo stesso meccanismo di adesione e collaborazione per il
miglioramento che anima alcune iniziative virtuali come Wikipedia e
che costituisce uno dei punti di forza della rete".

Tra i partner internazionali coinvolti nel progetto, anche le
università di Innsbruck, Siegen (Germania), Cluj- Napoca (Romania)
e Poznan (Polonia),oltre a varie società leader nel settore delle
Ict, tra cui Peppersghost Productions (Uk), Telefonica (Spagna),
Seekda (Austria), OntoText (Bulgaria).

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