IL PROVVEDIMENTO AGCOM

Influencer, regole e obblighi per chi ha oltre 1 milione di follower

Le norme riguardano anche chi supera su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%. Al via un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta. Il commissario Capitanio: “Principi di trasparenza, rispetto e buon senso da condividere con gli stessi creator”

Pubblicato il 11 Gen 2024

capitanio

Via alle nuove regole per gli influencer che hanno oltre un milione di follower. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti approvato all’unanimità le Linee guida volte a garantire il rispetto delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi.

“La crescente rilevanza e diffusione dell’attività degli influencer, definiti come soggetti che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi, sui quali esercitano responsabilità editoriale, tramite piattaforme per la condivisione di video e social media, ha sollecitato l’Autorità ad intervenire”, si legge in una nota. Le Linee guida approvate nella riunione di ieri 10 gennaio, a seguito di una consultazione pubblica ampiamente partecipata, “costituiscono un primo importante passo in tal senso”.

Gli ambiti di intervento dell’Autorità

Ferma restando la disciplina nazionale e la regolamentazione dell’Autorità in materia di contenuti generati dagli utenti distribuiti su piattaforme di condivisione video, le Linee guida definiscono un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (ossia, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati). Le previsioni riguardano, in particolare, le misure in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport, prevedendo un meccanismo di richiami e ordini volti alla rimozione o adeguamento dei contenuti.

In caso di contenuti con inserimento di prodotti, gli influencer sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo prontamente e immediatamente riconoscibile.

In arrivo un Tavolo tecnico

Le Linee guida dispongono, inoltre, l’avvio di un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta che definisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere. Il codice sarà redatto nel rispetto dei principi che informano le Linee guida e prevederà sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer che dovranno essere chiaramente individuabili e contattabili.

Al Tavolo tecnico parteciperanno anche soggetti che solitamente non rientrano nel perimetro normativo e regolamentare dell’Autorità, quali quelli che popolano il mondo dell’influencer marketing, quindi non solo influencer, ma anche soggetti che operano quali intermediari tra questi e le aziende. Ciò permetterà di recepire le istanze di questi soggetti e di indirizzarne l’azione, avvalendosi delle buone prassi in materia, verso il rispetto delle regole.

Un giro di vite che non deriva dal caso Ferragni-Balocco

L’iniziativa è in linea con quelle adottate da altri Stati membri dell’Unione e con le analisi e le soluzioni proposte in relazione alle attività degli influencer dal Gruppo dei regolatori europei dell’audiovisivo – Erga, ma in Italia assume particolare rilevanza dopo le contestazioni fatte dall’Agcm a Chiara Ferragni e a Balocco, per pratica commerciale scorretta in merito alla vendita di pandori promossa come collegata a un’iniziativa benefica.

“Le nuove regole erano in discussione ben prima del caso Ferragni”, precisa però il commissario dell’Agcom Massimiliano Capitanio. “Non parlerei di stretta ma di principi di trasparenza, rispetto e buon senso da condividere con gli stessi creator in un apposito tavolo tecnico e che faranno bene a tutti, a partire dai tanti giovani che hanno trovato nei social un modo sano e creativo per lavorare”.

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