Il mercato globale dei video online raggiungerà un giro d’affari di 37 miliardi di dollari nel 2017, ma sarà in mano a pochi player fra cui Apple, Google, Netflix e gli Ott in genere. Questa la previsione della società di analisi Informa Telecoms and Media, secondo cui i servizi video forniti online rappresenteranno l’8% dei ricavi del settore Tv e video, per raggiungere il 10% nel 2020.
“I video online attraggono sempre più ricavi. Ma il giro d’affari si concentra nelle mani di pochi player – ha detto Giles Cottle, principal analyst di Informa – Secondo le nostre previsioni, Apple, Google, Netflix e i broadcaster globali (compreso Hulu) conteranno per il 70% dei ricavi generati dai video online. Gli altri player non hanno grosse chance di fare soldi dai video online”.
Sono tre le fonti principali di ricavo derivanti dal video online: advertising, abbonamenti e transazioni. Attualmente l’advertising genera più ricavi degli abbonamenti e la situazione non cambierà di qui al 2017, secondo la società di analisi. Le previsioni di Informa non comprendono i ricavi derivanti dai servizi del video-on-demand offerti dagli operatori o dai servizi di Tv Everywhere.
“La svolta per il mix di ricavi degli Ott arriverà quando gli operatori cominceranno ad offrire non soltanto servizi online low cost, come ad esempio Now Tv di Sky, ma versioni originali e dedicate soltanto per l’online, in termini di disponibilità del content e prezzo accanto ai servizi Tv core”, prevede Cottle, secondo cui anche una lieve crescita di questi servizi modificherà completamente il mercato del video.
Dal punto di vista geografico, gli Usa rappresenteranno il 50%-60% dei ricavi del video online nel 2017, mentre Asia ed Europa registreranno i tassi di crescita maggiori.