Gli accessi complessivi della rete fissa crescono per il quarto trimestre consecutivo grazie all’andamento delle linee a banda larga che, nei primi nove mesi del 2017, arrivano a sfiorare i 16,4 milioni di unità, con un incremento su base annua pari a 950 mila unità. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni diffusi oggi dall’Agcom indicano, in particolare, una riduzione degli accessi broadband in tecnologia xDSL (-960mila accessi), diminuzione più che bilanciata dalla crescita (+1,90mln) degli accessi in altre tecnologie (qualitativamente superiori) che a fine settembre raggiungono i 4,9 milioni di accessi grazie in particolare alle linee FTTC-FTTH.
Dal lato delle prestazioni, le linee a banda larga con una velocità superiore ai 10 Mbit/s rappresentano oltre il 64% del totale mentre quelle ultrabroadband (oltre i 30 Mbit/s) superano il 23%. Tim si conferma primo operatore (45,6%), seguita da Wind Tre, Fastweb e Vodafone con quote sostanzialmente equivalenti (14-15%).
Nella rete mobile, su base annua si registra un aumento complessivo di 1,5 milioni di sim: le M2M sono cresciute di 3,9 milioni di unità mentre quelle che prevedono servizi solo voce e voce+dati si riducono di 2,4 milioni. Pur con una quota in flessione, con il 31,5% Wind Tre si conferma leader di mercato, seguita da Tim e Vodafone. Tale posizione si rafforza (35,5%) se si considerano unicamente le sim “human” escludendo cioè quelle M2M. Prosegue in misura consistente la crescita della larga banda mobile: nel terzo trimestre le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 52 milioni (+4,7% su base annua), con un consumo medio stimabile in 2,78 Gb/mese (+57,1%).
Analizzando il mercato televisivo in termini di ascolti, rispetto a settembre 2016, la Rai, in leggera crescita, si attesta al 35%, seguita da Mediaset (31,2%). Nello stesso periodo, tra gli altri operatori televisivi risulta in crescita la quota di ascolto di 21° Century Fox/Sky Italia (+0,4%) e di Discovery (+0,3%), mentre è in flessione quella di La7 (-0,6).
Relativamente al settore dell’editoria, a settembre la vendita di quotidiani (cartacei e digitali) è risultata di poco superiore ai 3 milioni di copie, in flessione dell’11% rispetto allo stesso mese del 2016. La percentuale di giornali venduti sotto forma di edizioni digitali è pari all’8%, senza variazioni apprezzabili rispetto allo stesso periodo del 2016. Con il 20,3%, il gruppo GEDI è leader nella distribuzione delle copie vendute seguito da RCS Mediagroup (19,9%).
Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, Google e Facebook consolidano la posizione di leadership facendo registrare entrambi un incremento vicino ai 3 milioni di utenti rispetto a settembre del 2016: mediamente la navigazione su Facebook (che comprende anche Whatsapp) supera le 26 ore mensili. Analizzando l’audience dei social network (ad esclusione di Facebook che risulta quello più utilizzato agli italiani con oltre 26 milioni di utenti a settembre), di rilievo la crescita di Instagram (+4,1 mln di utenti) e di Linkedin, che raggiunge i 10 milioni di utenti unici.
Con riferimento al Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic), nel 2016 i ricavi complessivi hanno superato i 17,6 miliardi di euro, in crescita del 3,3% (prima variazione positiva dal 2008). Tale risultato è stato raggiunto grazie all’aumento delle risorse radiotelevisive (+5,9%) e all’andamento della pubblicità online (+16,3%). Con oltre il 50% la pubblicità nel suo complesso risulta essere la componente principale del Sic, mentre 21st Century Fox, Fininvest e Rai, con il 15,2%, sono i principali soggetti operanti nel sistema.
Per quanto riguarda infine il settore postale, i ricavi complessivi dei primi nove mesi dell’anno sono aumentati del 3,4%, con i servizi di corriere espresso in crescita del 7,6% e quelli postali in flessione dell’1,6%. I volumi dei servizi compresi nel servizio universale risultano in flessione del 13,1%, mentre gli invii di pacchi sono in crescita dell’8,9%. Il quadro concorrenziale del settore vede Poste Italiane Spa principale operatore con il 38,7%: tale quota supera il 76% per i servizi postali liberalizzati, mentre il segmento dei servizi di corriere espresso mostra un maggiore livello di competizione (i tre principali operatori risultano essere DHL con il 22,3%, UPS con il 19,2% e BRT con il 18,1%).