Iptv italiana, 700mila clienti, ma la normativa frena lo sviluppo

Senza correttivi rischio di barriere allo sviluppo del mercato. Lo denuncia il primo rapporto presentato alla Camera dell’associazione che raggruppa Fastweb, Telecom e Wind

Pubblicato il 27 Gen 2011

La televisione su Internet Protocol, che sta evolvendo da IPTV a
Smart TV, stenta a diffondersi in Italia: nonostante i clienti
abbiano ormai raggiunto quota 700mila, si continua a registrare una
forte difficoltà degli operatori ad accedere a contenuti
televisivi pregiati sui quali comunque investono 30 milioni
l'anno, in aggiunta ai più consistenti investimenti per
garantire la diffusione dei servizi a banda larga.

Le cause sono da ricercarsi in un quadro normativo che, disegnato
per i media tradizionali, spesso rappresenta un ostacolo allo
sviluppo del mercato, e in un’eccessiva rigidità dell’offerta
di diritti, che non consente lo sviluppo di un’offerta legale di
contenuti distribuiti su IP. È questo lo scenario delineato dal
primo rapporto dell’Associazione Italiana degli Operatori IPTV –
presieduta da Irene Pivetti – presentato oggi alla Camera dei
Deputati.

Dal documento emerge la necessità di porre una maggiore attenzione
ad un corretto inquadramento sul piano normativo delle tendenze in
atto: le regole attuali non tengono conto delle specificità di
Internet e senza adeguati correttivi c'è il rischio che si
creino barriere non giustificate allo sviluppo del mercato e si
continuino ad applicare ai nuovi servizi – prevalentemente non
lineari (on demand) – norme pensate per i tradizionali servizi
lineari.

Tra le soluzioni per garantire un’effettiva disponibilità dei
diritti, l’Associazione segnala l’importanza di definire
licenze collettive estese per la ritrasmissione dei canali lineari
e la necessità di evitare che lo sviluppo sia frenato
dall’assenza di offerta di diritti, che produce effetti negativi
sulla concorrenza e sullo sviluppo dei servizi audiovisivi su
IP.

Il rapporto evidenzia inoltre come in alcuni Paesi siano state
utilizzate forme di agevolazione per favorire il take up dei nuovi
servizi, analoghe agli aiuti concessi anche in Italia per lo
sviluppo della Pay TV satellitare come pure per la transizione alla
Televisione Digitale Terrestre.

Quanto alla diffusione dei servizi audiovisivi su IP sviluppati da
Fastweb, Telecom Italia e Wind a partire dal 2003, il rapporto
ipotizza che, con l’avvento delle offerte di Smart TV, il numero
di clienti attualmente pari a circa 700.000 per il servizio IPTV
possa crescere significativamente, sulla scorta di quanto sta
succedendo nei paesi più avanzati. L’Associazione stima infatti
che a fine 2010 già il 5% delle famiglie italiane sia attrezzato
per questa evoluzione con televisori, Blu-ray e game console
connettibili alla Rete, che consentono di ricevere servizi e
contenuti trasmessi attraverso piattaforme IP sullo schermo del
salotto di casa.

Si tratta di offerte che possono avvicinare all’utilizzo di
servizi a banda larga anche consumatori che non utilizzano
strumenti informatici e che quindi possono contribuire al
raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. Nel
complesso, il rapporto dell’Associazione italiana IPTV evidenzia
come la digitalizzazione dei servizi audiovisivi stia provocando
una vera e propria rivoluzione del settore, tanto nei modelli di
offerta proposti dagli operatori di mercato, quanto nei modelli di
consumo.

Si tratta di un’evoluzione già chiaramente percepibile nei
mercati più avanzati, quali ad esempio Stati Uniti e Francia, ed
in fase di avvio in Italia, dove l’eccessiva focalizzazione sulle
piattaforme digitale terrestre e satellitare rischia di impedire lo
sviluppo di un’industria nazionale di servizi audiovisivi su IP.
L’Associazione si propone quindi come punto di riferimento per
tutti i soggetti che intendono contribuire a sviluppare
un’offerta nazionale di contenuti audiovisivi su piattaforma IP,
in modo che anche i consumatori italiani possano beneficiare delle
ampie opportunità di scelta e di soddisfacimento dei propri
interessi come già sperimentato dagli utenti di altri Paesi.

“Noi crediamo che ampliare la scelta di contenuti a disposizione
dei consumatori sia un importante obiettivo, che può dare un
rilevante contributo alla crescita digitale del paese – ha detto Il
Presidente dell’Associazione, Irene Pivetti -. L’Italia è un
paese ricco di contenuti innovativi che, grazie allo sviluppo
dell’offerta audiovisiva su piattaforma IP, possono più
facilmente raggiungere i consumatori finali, anche
indipendentemente dalla programmazione in palinsesti rigidi. Si
tratta quindi di consentire e facilitare lo sviluppo di nuovi
media, rafforzando l’industria nazionale attraverso lo sviluppo
di offerte legali distribuite sulle reti IP”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati