Jeff Bezos, Ceo di Amazon, ha rilevato il Washington Post, uno dei più autorevoli e antichi quotidiani Usa, famoso per aver scatenato il Watergate del 1972 che ha portato all’impeachement del presidente Nixon fino al datagate dei giorni nostri. Il takeover, del valore di 250 milioni di dollari, è a titolo personale e l’operazione, che sarà conclusa entro 60 giorni, è indipendente dal business di Amazon. “Jeff Bezos ha un comprovato genio per il business, il suo interesse per il Washington Post è di lunga data, la sua rettitudine personale ne fa un ottimo proprietario del Post”, ha detto Donald E. Graham, Ceo della Washington Post Company. La trattativa sottotraccia con i proprietari del Post è andata avanti da tempo.
Bezos ha comunicato che il giornale “non cambierà i suoi valori” e che l’attuale team editoriale resterà al suo posto. Ovviamente, Bezos preannuncia “sperimentazioni in chiave digitale” per invertire il trend negativo del quotidiano di carta, che negli ultimi tempi ha perso appeal e lettori a causa di Internet. Bezos non intende mettere mano alla gestione del giornale, dicendo di non avere le competenze necessarie nel settore media. “I valori del Post non dovranno cambiare, continueremo a seguire la verità dovunque porti e lavoreremo sodo per non fare errori”, scrive Bezos ai dipendenti del giornale, che hanno accolto con preoccupazione l’annuncio lampo della cessione del giornale.
La rete, prosegue Bezos, è destinata “a modificare quasi ogni elemento dell’industria dell’informazione”: dal ciclo di vita delle notizie, sempre più veloce, al cambiamento delle storiche fonti di finanziamento dei giornali, che impongono di “inventare” nuovi modelli di business e “la sperimentazione” di nuove modalità di fare soldi, pur mantenendo come punto di riferimento “i lettori e non gli interessi privati dei suoi proprietari”. La redazione, all’oscuro della trattativa per la vessione del Post, non l’ha presa troppo bene.
“E’ un giorno che la mia famiglia ed io non ci saremmo mai aspettati arrivasse: la Washington Post Company vende il giornale che ha posseduto e fatto crescere per otto decenni – ha detto Katharine Weymouth, editore del Post e nipote di Donald Graham, presidente e Ceo della Post Company – Ogni singolo membro della famiglia ha accolto sulle prime con emozione e shock anche il solo pensiero della vendita”, ha aggiunto Graham, che è riuscito a tenere segreta la trattativa intavolata a marzo-aprile, prima di un’interruzione e della ripresa a metà di luglio. “Il Post avrebbe potuto sopravvivere sotto la proprietà della compagnia e avrebbe avuto profitti in un prossimo futuro. Ma noi volevamo qualcosa di più che sopravvivere per il giornale”, ha detto Graham.
Nel quadro dell’acquisizione, il numero uno di Amazon rileva anche altri giornali: l’Express, The Gazette Newspapers, Southern Maryland Newspapers, Fairfax County Times, El Tiempo Latino e Greater Washington Publishing. Esclusi dall’operazione lo Slate magazine TheRoot.com e Foreign Policy che restano nel perimetro della Washington Post Company, che resta titolare di Kaplan, Post-Newsweek Stations e di Cable One, e che cambierà nome dopo la cessione.
Il Washington Post, fondato nel 1877 era da quattro generazioni (dal 1946) nelle mani della famiglia Graham. La vendita arriva dopo le pubblicazioni dei conti del secondo trimestre 2013, nei quali il gruppo aveva messo a segno utili in rosso del 14%, segnando un netto calo delle vendite e della pubblicità nella versione cartacea. Nei primi sei mesi del 2013 la tiratura è scesa del 7,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a quota 447.700 copie medie per la versione settimanale e del 7,6% della versione domenicale a 646.700 copie.
Nel fine settimana era andata in porto l’acquisizione di un altro grande quotidiano americano, il Boston Globe, svenduto dal gruppo del New York Times per 70 milioni di dollari a John W. Henry, proprietario dei Red Sox, la popolare squadra di baseball della capitale dello stato del Massachusetts. Una svendita visto che è stato sborsato circa l’8% del prezzo d’acquisto, pari 1,1 miliardi di dollari pagati dal quotidiano di New York 20 anni fa, cifra record per l’acquisto di una testata. L’annuncio della vendita del Washington Post è arrivato a mercati chiusi, ma nell’afterhour il titolo ha guadagnato il 5,06% a 597,50 dollari per azione.