LA CESSIONE

La 7, scende in campo il gruppo Cairo

L’editore, che ha già un contratto con l’emittente per la raccolta pubblicitaria, ha depositato un’offerta non vincolante per gli asset in vendita da Telecom Italia Media

Pubblicato il 16 Ott 2012

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Il gruppo Cairo Communication fa il suo ingresso ufficiale nell’arena per l’acquisto di La 7 e Mtv Italia da Telecom Italia Media. Affiancato dai consulenti di Lazard, Urbano Cairo ha depositato ieri un’offerta non vincolante agli advisor Mediobanca e Citi per l’emittente televisiva che costituisce uno degli asset messi in vendita da Ti Media insieme ai tre multiplex per la trasmissione in digitale.

Il nome di Cairo, che già raccoglie la pubblicità per i due canali oggi in vendita, circolava da tempo, ma alla scadenza delle offerte non vincolanti, a fine settembre, si erano fatti avanti solo Fondo Clessidra, Discovery Channel e H3g Italia, che hanno successivamente avuto accesso alla “Data room”, ovvero le informazioni sensibili messe a disposizione della società per effettuare la due diligence. Nonostante l’offerta dell’editore-pubblicitario sia arrivata fuori tempo massimo, fonti finanziarie fanno notare che quella di Ti Media è un’asta privata e quindi non ci sono vincoli stringenti.

Forte dei 57,2 milioni di euro che il suo gruppo ha in cassa, l’ex manager di Publitalia si è detto pronto a rimodulare la proposta e renderla aperta a più opzioni. A questo punto sembra definitivamente smentita l’iniziale ipotesi di un’offerta congiunta Cairo-3 Italia.

Per quanto riguarda la parte economica, secondo le indiscrezioni circolanti negli ultimi mesi Clessidra, guidata dagli ex manager Fininvest Claudio Sposito e Alessandro Grimaldi, sarebbe interessata a rilevare tutte le attività messe sul mercato da Ti Media: si parla di un’offerta tra i 300 e i 400 milioni di euro. Discovery, invece, offrirebbe circa 100 milioni per i soli asset televisivi, perché interessata ai tasti 7 e 8 del telecomando. H3g punterebbe alle frequenze per trasformarle in banda telefonica. E infine, sempre secondo le voci attualmente circolanti, l’offerta di Cairo – interessato solo alle reti – sarebbe lievemente inferiore alle altre. Tuttavia l’editore può contare sul fatto che, chiunque vinca la gara, dovrà poi trattare con lui per i contratti pubblicitari che ha in esclusiva fino al 2019 con un minimo garantito di 126 milioni di euro.

Il termine per le proposte definitive è il 19 novembre. Non è da escludere che, se le offerte non saranno ritenute soddisfacenti in termini economici, Telecom potrebbe anche decidere di ritirare gli asset attualmente in vendita.

Intanto oggi il Fondo Clessidra ha preso le distanze da Fininvest in risposta alle accuse formulate da alcuni addetti ai lavori di avere una sorta di “handicap politico” a causa dell’antica vicinanza a Silvio Berlusconi. “È solo un assurdo sospetto e un pregiudizio ostile messo in giro dai concorrenti contro di noi. Claudio Sposito ed io – ha detto Alessandro Grimaldi a un quotidiano online – siamo usciti da quell’azienda non ieri ma da almeno 10 anni e Fininvest non ha mai fatto parte del nostro gruppo di investitori né tanto meno del nostro azionariato”.

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