La Francia approva la legge antipirateria

Pubblicato il 03 Apr 2009

Chi la dura la vince, è proprio il caso di dirlo. Nonostante la
lunga battaglia degli oppositori la linea dura voluta dal
presidente francese Nicola Sarkozy contro chi scarica files, musica
o video in Rete prosegue il suo iter verso l’approvazione
definitiva. Giovedì, infatti, la legge che stacca Internet ai
"pirati informatici" è passata all’Assemblea
nazionale.

Così ora resta solo il vaglio della commissione di deputati e
senatori e poi il varo definitivo. In sintesi la legge che vieta
Internet a chi fa P2P prevede che sia il provider che fornisce il
servizio a richiamare l’utente che violi il copyright scaricando
file dalla Rete, inviando in cao contrario due avvertimenti. Il
primo via mail, il secondo via raccomandata.
Nel caso in cui l’utente “perseveri” nella violazione è
prevista l’interruzione coatta della linea internet per un
periodo che va dai due ai dodici mesi.

A niente, dunque, sembra siano valse le bocciature della legge da
parte dell'Unione Europea cui Sarkozy come presidente aveva
sottoposto lo stesso testo per l’approvazione. In più la legge
contro il P2p non sarenne in linea neanche con il Parlamento
europeo che ha da poco fatto sapere di volere che l’accesso ad
Internet diventi un «diritto fondamentale».
In questo senso, poi, lo stesso Consiglio costituzionale francese
si deve ancora pronunciare sulla costituzionalità della legge.

Pare comunque che al governo di Nicolas Sarkozy tutto questo non
interessi né pare abbia ascoltato la mobilitazione dell’opinione
pubblica soprattutto in riferimento alla implicita violazione della
Privacy che la legge ammetterebbe.

In Francia ad opporsi alla “dottrina Sarkozy” è stato il
Partito Socialista all’opposizione che nella legge ha visto delle
ricadute sugli utenti non direttamente coinvolti nella questione.
Insomma, se è vero che nella maggior parte dei casi un pc non è
ad uso esclusivo di un solo proprietario, quando il provider stacca
la spina il danno ricade necessariamente anche sugli altri utenti,
dicono i socialsti.

Tutto questo senza considerare che alla presentazione della legge
erano stati proprio gli stessi provider internet ad
opporvisi. 
E non solo. Vanno considerati anche i costi non minimi di questa
operazione, che stando alle dichiarazioni del ministro della
cultura Christine Albanel si aggirerebbero intorno ai 70 milioni di
euro.

Per ora, però, nonostante tutti questi ostacoli Sarkozy continua
per la sua strada e ha già previsto la nascita di un'Autorità
per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti di
Internet, l'Hadopi cui sarà affidata l’intera riuscita della
lotta al downolad e che monitorerà l’attuazione delle regole
previste dalla dottrina.

Così mentre nel mondo cresce l'opposizione alla lotta alla
pirateria informatica in nome della regolamentazione della Rete e
delle sue potenzialità, la Francia rischia di innescare
l’effetto domino, come nel caso degli editori italiani che si
sono già detti favorevole a copiare la legge francese.

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