“Siamo ormai oltre i confini dello schermo Tv. Il classico palinsesto è sempre meno importante, e acquisisce peso la domanda dei singoli” ha detto il commissario Agcom Antonio Martusciello intervenendo al convegno Luiss. Ma i nuovi servizi devono essere regolati: da rivedere, ad esempio, è il principio della responsabilità editoriale, che deve prendere in considerazione sia i broadcaster sia gli Internet service provider. Poi le norme sul Paese d’origine, che prevedono ricadute fiscali e regolamentari diverse a seconda dei luoghi in cui si fa base e da dove si distribuiscono i propri contenuti. Infine la discriminazione d’accesso ai contenuti: modelli chiusi potrebbero condizionare l’offerta delle Smart TV, mentre è necessario garantire un sistema aperto, interoperabile e tecnologicamente neutrale”.
“L’Agcom sta procedendo all’aggiornamento delle norme – conclude Martusciello – Siamo partiti dall’indagine conoscitiva sulla Tv 2.0, da cui emerge l’asimmetria regolamentare. Per questo sarà fondamentale favorire l’incontro tra domanda e offerta, con un testo unico dei regolamenti in materia, che abbia una coerenza logica e un fine tuning, offrendo trasparenza a tutti gli operatori. L’obiettivo è di uniformare il più possibile il campo, realizzando il tanto invocato level playing field”.