“Servizio ripristinato al 100%, ci scusiamo per l’inconveniente”: con queste parole Facebook mette la parola fine al disservizio, il secondo nel giro di pochi giorni, che ieri sera ha provocato l’interruzione del social in tutto il mondo. Sembra che il blocco sia stato causato da interventi di manutenzione su uno dei numerosi server sparsi in tutto il mondo.
Il blocco, la cui notizia è stata rilanciata da Twitter con l’hashtag #facebookdown, è durato circa 40 minuti. Il social network è rimasto inaccessibile in tutto il mondo: anche in Italia, il problema ha interessato la versione desktop, quella mobile e anche l’app Messenger. Sul sito Downdetector, segnala La Stampa, sono state registrate più di 400 segnalazioni nel giro di pochi minuti, la maggior parte delle quali relative al blackout totale del sito.
A mezz’ora dall’inizio del disservizio, l’azienda ha diffuso questo comunicato: “Stiamo lavorando per ripristinare i servizi di Facebook che per molte persone sono state difficili o impossibili da raggiungere oggi per un problema legato alla configurazione dei server. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità per tutti. Ci scusiamo con coloro ai quali abbiamo causato degli inconvenienti”.
Dynatrace, azienda specializzata in digital performance management, ha iniziato a osservare problemi nel funzionamento di Facebook intorno alle 20.45 di ieri, quando sono emerse le prime criticità sulla disponibilità e sui ritardi nelle prestazioni, che poco dopo avrebbero coinvolto anche gli utenti. “Il motore automatico di analisi delle cause – fa sapere l’azienda -ha identificato diverse criticità che si potevano imputare ai domini/server di Facebook. Alcuni di questi malfunzionamenti hanno rivelato che si trattava di problemi di failure dei server. “Di solito, quando si verificano situazioni critiche di questo tipo, un’azienda cerca di deviare il traffico verso server che non sono stati coinvolti – scrive ancora l’azienda in una nota -. Quando assistiamo ad attività di questo genere, non è raro assistere a errori di rete associati con il traffico di routing”. In questo caso Dynatrace ha registrato un errore che indica un sovraccarico server.
Secondo alcuni osservatori, calcolando che i ricavi pubblicitari incassati da Menlo Park nel secondo trimestre del 2015 sono stati 3,827 miliardi di dollari, ogni minuto di disservizio costa alla società poco meno di 30.000 dollari.
“L’interruzione sperimentata da Facebook, anche se breve, dimostra quanto oggi sia critica la gestione delle prestazioni digitali per le aziende – osserva David Jones, Digital Performance Expert di Dynatrace . In un mondo dove secondi di ritardo possono tradursi in milioni di dollari in mancati introiti e ripercuotersi negativamente sia sulla reputazione sia sulla fedeltà dei clienti, un’interruzione di questa ampiezza può rivelarsi devastante – e questo è proprio quello che abbiamo visto accadere ieri sera dalle reazioni immediate sui social media”,
Secondo l’azienda specializzata in digital performance management “le organizzazioni devono essere in grado di isolare la causa dei problemi prestazionali in tempo reale e utilizzare queste informazioni per impedire le ripercussioni sugli utenti, sulle altre aziende e sui clienti (compresi i membri di Facebook e gli inserzionisti) che fanno affidamento su di loro per non essere oscurati come nei secoli bui”.