Dopo la Francia tocca alla Spagna iniziare la battaglia a tutela
della proprietà intellettuale. Il governo Zapatero ha approvato un
disegno di legge – la Ley de Economia Sostenibile – che
riconosce il “mancato rispetto dei diritti di proprietà
intellettuale", come uno dei cinque motivi per i quali può
essere limitata e, se necessario interrotta, la fornitura della
connessione Internet, previa sentenza da parte dell’autorità
giudiziaria competente. Finora le disconnessioni erano previste per
azioni contro l’ordine pubblico, la tutela della salute pubblica,
il rispetto per la dignità della persona e del principio di non
discriminazione, e la protezione della gioventù e
dell'infanzia.
La ley inoltre dà agli “organismi competenti” la facoltà di
richiedere i dati degli utenti ai provider che, dal canto loro,
saranno obbligati a fornirli per “consentire
l'identificazione di chi sta eseguendo il comportamento
violati”.
Oltre alla tutele del copyright le nuove norme fanno cenno anche
alla questione del dividendo digitale, senza però specificare come
verranno distribuite le frequenze lasciate libere dal passaggio
dalla Tv analogica o digitale (la Ue invita a riallocarle nel
settore delle Tlc per lo sviluppo della banda larga). Quello che
puntualizza però è che “il servizio universale di banda larga a
1 megabit al secondo, che il governo conta di dare entro il nel
2011, può essere assicurato con qualsiasi tecnologia e che si può
fissare un prezzo massimo”.