Un abbonamento di oltre 90 euro per scaricare dal Web programmi in
realtà gratuiti; richieste di pagamento per contratti che gli
utenti sostengono di avere firmato a loro insaputa. Sono le
pratiche commerciale portate avanti dalla tedesca Eurocontent Ltd,
proprietaria del sito Easy-Download.info., nei confronti della
quale l’Antitrust ha avviato un’istruttoria.
Il sito Easy-Download.info – spiega l'Antitrust in un
comunicato – “appare tra i primi risultati dei motori di
ricerca scrivendo il nome di un determinato software accompagnato
dalla parola 'gratis' o 'gratuito'.
Selezionando il link – prosegue l'Authority – "il
consumatore veniva indirizzato non alla homepage del sito, ma
direttamente alla pagina dedicata alla registrazione. Una volta
inseriti i propri dati, il consumatore sottoscriveva
sostanzialmente a sua insaputa, un contratto biennale con la
società tedesca Eurocontent Ltd per la fornitura di software al
costo annuale di 96 euro da pagare anticipatamente una volta
l'anno. A differenza della home page, dove le condizioni
contrattuali erano riportate con chiarezza, la pagina di
registrazione riportava i termini con un'evidenza grafica non
sufficiente a una loro immediata percezione. In sostanza il
consumatore era indotto a credere che si trattasse di un servizio
gratuito. Decorso il tempo per il recesso senza dare al consumatore
alcuna conferma del perfezionamento del contratto stesso, la
società tedesca iniziava a sollecitare i pagamenti".
L'Antitrust ha deciso di aprire l’istruttoria dopo aver
ricevuto centinaia di segnalazioni di singoli cittadini e
associazioni di consumatori.
Oltre all’istruttoria l'Agcm sta svolgendo in collaborazione
con la Guardia di Finanza ulteriori accertamenti per individuare
eventuali altri soggetti responsabili, poiché il sito
easy-download. Info, pur essendo di proprietà tedesca, è
registrato in Arizona.
Tra il 2009 e il 2010 l'Antitrust ha comminato multe per oltre
4 milioni per pratiche commerciali scorrette effettuate attraverso
il meccanismo della registrazione sui siti che portavano gli utenti
a sottoscrivere contratti di fornitura di servizi a pagamento in
maniera del tutto inconsapevole.