La Web tv di Mediaset? Meglio sui vecchi pc

Prova “su strada” per il nuovo servizio Premium Net Tv: le oscillazioni di banda causano un abbassamento della qualità. E, a sorpresa, tiene meglio un semplice portatile con schermo di piccole dimensioni rispetto ai grossi computer con display glossy

Pubblicato il 23 Feb 2011

"Quello che vuoi, quando vuoi, dove vuoi. Senza orari, senza
canali; 100% di contenuti allo stato puro". Questo
l'impegnativo slogan di "Premium Net Tv", il nuovo
sistema di tv non-lineare presentato ieri da Mediaset che
"garantisce una qualità e una quantità di prodotto che
nessuno in Italia è in grado di offrire".

Il nuovo servizio per la fornitura di contenuti audiovisivi on
demand è fruibile, per gli abbonati Mediaset Premium, con un
decoder digitale terrestre abilitato con bollino Gold, bollino
presente anche su alcuni tv top-line di ultima generazione, cui va
naturalmente abbinata una scheda "gold compliant".
Premium Net Tv è anche già fruibile da qualsiasi computer che
supporti la tecnologia "Silverlight" e, progressivamente,
sarà reso disponibile anche per tablet e smartphone. Per dirla con
le parole di Mediaset "un sistema aperto e universale. Senza
vincoli tecnologici di nessun tipo".

In realtà un vincolo tecnologico c'è; il servizio si
appoggia, strutturalmente, alla rete internet. La larghezza di
banda disponibile, in particolare per i contenuti in Hd, deve
quindi essere di qualità sufficiente a supportare un flusso di
dati con un bitrate sufficientemente elevato a garantire una
visione piacevole alla vista. Sul pc gli artefatti sono
genericamente accettati, ma l'utenza televisiva è abituata ad
un livello di qualità mediamente più alto.

La tecnologia utilizzata, lo streaming adattativo, dà priorità
alla fluidità della visione, ma le oscilllazioni di banda possono
causare una minore qualità. E' il prezzo da pagare per
l'uso di set top box senza memoria, disponibili sugli scaffali
ormai a prezzi di poco superiori ai 100 euro. La soluzione del
download del contenuto, utilizzata da Apple e Microsoft, porta con
sé il prezzo dell'attesa per la fruibilità dello stesso che,
nel caso di contenuti di qualità e/o in mancanza di banda, può
essere anche di ore. Soluzioni che, non a caso, sono figlie delle
differenti filosofie di utilizzo: l'utente Ms/Apple è abituato
al download, quello Mediaset alla fruizione immediata.

Una cosa però è certa, l'arrivo di un'offerta
"legale" di contenuti multimediali, attesa da tempo nel
nostro Paese, rende ancor più stringente la priorità di superare
il digital divide strutturale di cui soffre il nostro Paese.

La vera novità però, trattandosi di Mediaset, è la possibilità
di poter usufruire dei contenuti "premium" direttamente
dai pc, che crea forte discontinuità nelle famiglie
"premium", sino ad oggi raccolte di fronte all'unico
focolare televisivo legato al decoder. Un primo test del servizio,
cui l'abbonato può accedere registrandosi al portale per
ottenere login e password, su rete domestica collegata a una linea
adsl a 6 Mbit, ha visto andare senza grossi problemi tre film in
contemporanea. Per la prova sono stati utilizzati un portatile Dell
con Vista Ultimate, un Mac book pro di Apple con Snow Leopard, un
vecchio portatile Ibm con Xp professional non dissimile dagli
attuali net-pc.

Paradossalmente è stato quest'ultimo che ha dato le
soddisfazioni maggiori; le piccole dimensioni dello schermo si sono
rivelate le più indicate a gestire un video il cui bit-rate
andrebbe oggettivamente migliorato. Sui più performanti pc con
schermo glossy a 1280 (Dell) e 1440 pixel (Apple) i limiti
dell'immagine risaltano maggiormente e nelle sequenze più
movimentate gli artefatti sono fin troppo evidenti.

Diversamente questa mattina il test su linea aziendale ha rilevato
più di un blocco nella visione, pur in presenza di una linea che
un seppur empirico test di velocità indica oltre i 12 Mbit. Lunga
è la strada tra il nostro terminale e il server che fornisce il
flusso, molti gli ostacoli e imperscrutabili le politiche di
gestione di banda dell'isp, per conoscere la causa di questi
blocchi. Certo è che dal 1 marzo Telecom Italia, come altri isp
peraltro hanno già cominciato a fare, limiterà la banda dedicata
al peer to peer dei propri clienti in caso di traffico elevato;
certo è che se l'offerta di servizi multimediali
"legali" dovesse incontrare il successo sperato, il
rischio di un sovraffaticamento della Rete si renderà
concreto.

La fruibilità del portale è elevata, l'offerta è molto
buona, anche se ancora legata ad un concetto di palinsesto, in
particolare nelle serie televisive; la navigazione estremamente
semplice e intuitiva. Manca, è inevitabile, il film che avremmo
voluto vedere, ma molte le occasioni per rivedere proprio quel film
che ci era sfuggito. Quando la visione da tablet diverrà una
realtà, ne vedremo delle belle nelle abitudini delle famiglie
italiane.

Resta solo da vedere se Apple accetterà o meno un'app che, di
fatto, è un serio competitor al suo portale iTunes; ma questa è
un'altra storia.

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