Urbano Cairo sarebbe tra i pretendenti per La7, in tandem con H3g, interessata al multiplex di TI Media, asset che da solo è valutato intorno ai 300 milioni di euro. Cairo entrerebbe in concorrenza con il fondo Clessidra e Discovery Channel, il gruppo del magnate americano Jack Malone, gli unici che ieri avrebbero depositato le offerte non vincolanti sul tavolo degli advisor di Telecom Italia, Mediobanca e Citigroup.
Urbano Cairo, secondo MF, può contare su una cassa superiore a 57 milioni in pancia della Cairo Communication, che ha un contratto di raccolta pubblicitaria in esclusiva fino al 2019 con La7, La7D, La7.it e La7.tv. Un accordo che pesa sulle offerte dei potenziali acquirenti, legati a doppio filo con la concessionaria pubblicitaria che garantisce sì ricavi annui per almeno 120 milioni di euro, ma che impone a chiunque concluderà l’acquisto di dover negoziare con Cairo per ottenere nuove condizioni. Secondo il Messaggero, inoltre, c’è “un contenzioso in corso tra Telecom Italia Media e Urbano Cairo”, un altro fattore che potrebbe influire sul prezzo di vendita.
Intanto, è attesa per domani la discussione sulle offerte non vincolanti, in sede di Cda di Telecom Italia. Dopodiché saranno comunicati i nomi dei pretendenti che saranno ammessi alla fase 2 della gara.
L’unica offerta economica trapelata è quella del fondo di private equity Clessidra, interessata a rilevare tutto il pacchetto, sia le emittenti sia i multiplex, che avrebbe messo sul piatto 450 milioni di euro, 300 milioni in contanti e il resto di debito.
Resta da verificare la presenza o meno della tedesca Rtl, del gruppo Bertelsmann, e di Abertis Infrastructures, che sarebbe interessata soltanto ai multiplex. Ma nei prossimi due giorni altre offerte non vincolanti potrebbero arrivare.
I potenziali acquirenti vorrebbero limare al ribasso il prezzo d’acquisto, giudicando “troppo ottimistiche” le stime alla base del piano industriale 2012-2015, in particolare sul fronte dell’outlook della raccolta pubblicitaria. Nel prospetto di vendita il gruppo ipotizza un incremento del 19% della raccolta pubblicvitaria di La7 nel 2013 e ricavi in aumento del 33% a 190 milioni l’anno prossimo, per arrivare a 240 milioni nel 2015.
La quotazione in borsa di TI Media è lievitata a 273 milioni di euro, mettendo a segno una crescita superiore al 20% nell’ultimo mese. Sul mercato c’è il 77,7% di TI Media, detenuto da Telecom Italia, e nel prezzo (enterprise value) vanno considerati anche il prezzo dell’Opa e i debiti di 220 milioni di euro.