INDENNITA'

La7, giornalisti contro maxi liquidazione ex ad Stella

L’assemblea condanna i super premi concessi all’ex amministratore delegato in seguito alla cessione dell’emittente a Urbano Cairo

Pubblicato il 21 Mar 2013

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“Grande sconcerto e sdegno per la superliquidazione all’ex amministratore delegato (Giovanni Stella ndr) e per i premi economici corrisposti ai manager (fra cui il presidente Severino Salvemini e il direttore generale Marco Ghigliani ndr) in seguito alla cessione de La7 a Urbano Cairo“. Li esprime l’assemblea dei giornalisti de La7 all’unanimità riunitasi dopo le notizie, diffuse la scorsa settimana, sulla liquidazione per l’ex ad di La7, Giovanni Stella, che ha ricevuto nel 2012 compensi per 2,25 milioni di euro, di cui 558mila a titolo di retribuzione e 1,691 milioni come buonuscita.

La cessione di La7 – si legge nella nota dell’assemblea – è “un’operazione che si fatica a definire vendita, condotta attraverso il ricorso improprio allo strumento della cessione di ramo d’azienda e incomprensibile con logiche industriali e finanziarie. Un’operazione su cui saranno chiamate a pronunciarsi le autorità competenti. I bonus e le buonuscite assegnati ai vertici aziendali – a fronte di pessimi risultati economici – equivalgono peraltro a quanto sottratto negli scorsi anni ai giornalisti attraverso un contratto di solidarietà basato su presupposti illegittimi. A tutt’oggi la richiesta di incontro con il nuovo editore, avanzata attraverso la Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi), è rimasta inascoltata mentre i segnali che arrivano dall’attuale azienda non sono incoraggianti”.

“I giornalisti de La7 infatti – prosegue la nota – sono preoccupati per l’intenzione di trasferire 60 lavoratori non giornalisti ad aziende del gruppo Telecom e per il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato, una scelta che provoca l’impoverimento della struttura tecnica e incide sulla qualità e l’organizzazione del lavoro giornalistico”.

L’assemblea “prende atto con soddisfazione delle dichiarazioni di Urbano Cairo sulla centralità dell’informazione e sulla conferma dell’attuale linea editoriale e gli chiede di illustrare al più presto un piano industriale. Al nuovo editore de La7 alla ricerca di ‘rubinetti da chiudere’ – per citare un’espressione dello stesso Cairo – consiglia di guardare innanzitutto agli appalti a prezzi spesso fuori mercato a ditte esterne per attività che poco o nulla hanno a che fare con l’attività televisiva”. L’assemblea dei giornalisti de La7 “vista l’indisponibilità dell’azienda a risolvere le annose questioni relative al non giustificato contratto di solidarietà, alla non corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico e degli accordi aziendali, assegna al Comitato di redazione ampio mandato per avviare immediatamente le azioni legali necessarie al rispetto delle regole e al recupero delle somme non corrisposte, a cominciare dal Trattamento di fine rapporto non correttamente accantonato”.

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