Sono tre le offerte non vincolanti, da parte di Fondo Clessidra, 3 Italia e Discovery Channel, arrivate ieri sul tavolo di Mediobanca e Citigroup, gli advisor di Telecom Italia per la cessione di TI Media, che controlla La7 e Mtv più tre multiplex digitali. Lo scrive il Sole 24 Ore, secondo cui l’unica offerta economica trapelata è quella del fondo di private equity Clessidra, interessata a rilevare tutto il pacchetto, sia le emittenti sia i multiplex, che avrebbe messo sul piatto 450 milioni di euro, 300 milioni in contanti e il resto di debito.
In corsa ci sarebbe anche 3 Italia, controllata dalla cinese Hutchison Whampoa, che avrebbe fatto un’offerta ma soltanto per rilevare i multiplex di TI Media: le strutture di trasmissione potrebbero essere convertite a fini telefonici. Tra gli stranieri si sarebbe fatta avanti Discovery Channel, controllata dal magnate americano Jack Malone.
Restano alla finestra, per ora, la Cairo Communication, concessionaria pubblicitaria di La7, mentre resta da verificare la presenza o meno della tedesca Rtl, del gruppo Bertelsmann, e di Abertis Infrastructures, che sarebbe interessata soltanto ai multiplex. Ma nei prossimi due giorni altre offerte non vincolanti potrebbero arrivare.
Fra due giorni il cda di Telecom Italia discuterà le offerte, dopodiché saranno comunicati i nomi dei pretendenti che saranno ammessi alla fase 2 della gara.
I potenziali acquirenti vorrebbero limare al ribasso il prezzo d’acquisto, giudicando “troppo ottimistiche” le stime alla base del piano industriale 2012-2015, in particolare sul fronte dell’outlook della raccolta pubblicitaria. Nel prospetto di vendita il gruppo ipotizza un incremento del 19% della raccolta pubblicvitaria di La7 nel 2013 e ricavi in aumento del 33% a 190 milioni l’anno prossimo, per arrivare a 240 milioni nel 2015.
La quotazione in borsa di TI Media è lievitata a 273 milioni di euro, in crescita del 20,84% nell’ultimo mese. Sul mercato c’è il 77,7% di TI Media, detenuto da Telecom Italia, e nel prezzo (enterprise value) vanno considerati anche il prezzo dell’Opa e i debiti di 220 milioni di euro. Telecom si riserva infine di rivedere i termini del contratto pubblicitario con Cairo.