FREQUENZE

Le tv locali chiedono di rimanere operatori di rete

In un quesito al ministero dello Sviluppo l’associazione Frt domanda la possibilità di contitolarità del diritto d’uso anche in caso di rilascio della frequenza

Pubblicato il 20 Giu 2012

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Le tv locali chiedono di potersi consociare, pur avendo rilasciato la frequenza, rimanendo operatori di rete. Emerge da una nota dell’associazione Frt che ricorda come il 6 giugno scorso il Tar del Lazio (Sezione prima) con ordinanze numero 3592 e 3593, abbia disposto la riapertura dei termini “per la presentazione delle domande di volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle frequenze della banda 790-862 MHz per un periodo di tre giorni al fine di ripristinare la parità di condizioni tra i partecipanti. In attesa della pubblicazione in Gazzetta del decreto di proroga, l’Associazione Tv Locali FRT ha presentato un quesito al ministero dello sviluppo economico per sapere se è corretta l’interpretazione secondo la quale i soggetti interessati al volontario rilascio delle frequenze in possesso dei requisiti previsti dal decreto 23/1/2012, possono presentare domanda per il volontario rilascio della frequenza loro assegnata e contestualmente stipulare un accordo con un terzo operatore di rete locale al fine di condividere la frequenza di quest’ultimo attraverso la contitolarità del diritto d’uso”.

In caso di accettazione della domanda, scrive l’associazione, “il ministero dovrebbe provvedere a modificare il diritto d’uso assegnando ad entrambi i soggetti la stessa frequenza ripartendo la capacità trasmissiva sulla base delle richieste dei soggetti medesimi. Tale semplice meccanismo, che non necessita della creazione di nuove società o consorzi fra gli operatori, consentirebbe al ministero di raggiungere l’obiettivo della liberazione delle frequenze necessarie eliminando il rischio di ricorsi e quindi rispettare i termini stabiliti per legge per la liberazione delle frequenze. Inoltre ciò consentirebbe un efficiente utilizzo dello spettro radioelettrico. Tutto ciò diviene, a nostro avviso, indispensabile alla luce degli scarsi risultati fin qui ottenuti con il decreto di liberazione”.

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