L’INTERVENTO

Legge antipirateria, Assoprovider sul piede di guerra: a rischio 2mila imprese

I provider obbligati a proprie spese a intervenire prontamente disabilitando l’accesso ai contenuti illeciti. Il presidente dell’associazione, Frontera: “Le aziende che hanno in media dai tre ai quattro dipendenti e un fatturato che a malapena raggiunge i 500mila euro saranno costrette a raddoppiare la forza lavoro. E gli extra costi saranno fra 200mila e 300mila euro all’anno”

Pubblicato il 18 Lug 2023

Gianbattista Frontera

Sono 2mila le piccole e medie imprese delle Tlc che saranno “spazzate via” dal mercato dal Ddl antipirateria approvato dal Senato. La denuncia arriva da Assoprovider, l’associazione degli Operatori di Prossimità, nei confronti del disegno di legge Mollicone, entrato in vigore: “Non è efficace e metterà a rischio più di 10mila posti di lavoro”.

Gli obblighi per i provider

L’associazione si scaglia contro la misura che, per bloccare le piattaforme che diffondono illecitamente eventi live, tra cui sport, film e programmi di intrattenimento, “obbliga i provider – fa sapere Assoprovider -, a proprie spese, a intervenire prontamente disabilitando l’accesso ai contenuti illeciti”.

Secondo l’associazione il testo di legge è “inefficace” e porterà alla cancellazione in un colpo solo delle piccole e medie imprese che operano nel settore. Si parla di un mercato di oltre 2.000 imprese (di cui l’associazione rappresenta il 12%) che ad oggi occupa oltre 10.000 persone altamente specializzate.

“Questi obblighi imposti ai provider – fa sapere Gian Battista Frontera, presidente di Assoprovider – costringeranno le aziende, che hanno in media dai  tre ai quattro dipendenti e un fatturato che a malapena raggiunge i 500.000 euro, ad assumere almeno altre quattro persone per garantire un servizio di controllo 24 ore su 24, inclusi i sabati, le domeniche e le festività. Stiamo parlando di costi che arrivano a 200.000 o 300.000 euro all’anno. Come potranno queste aziende far fronte a tali costi senza correre il rischio di fallire?”, afferma Gian Battista Frontera, presidente di Assoprovider”.

Un “favore” alle big company

“Oltre a non essere efficace – dice ancora Frontera – questa legge favorisce ancora le grandi multinazionali, molte delle quali hanno interessi diretti nel comparto dello streaming, a discapito delle piccole e medie imprese”.

Per questo l’associazione “continuerà a fare pressione presso gli organi competenti”, come fatto già negli scorsi mesi, per chiedere a senatori e senatrici un’assunzione di responsabilità e dunque di fare un passo indietro, rispetto a questo disegno di legge: “Manifesteremo il nostro radicale dissenso in ogni forma possibile a tutela del settore e dei principi che da sempre ispirano il nostro lavoro”, conclude Frontera.

Cosa prevede la legge anti-pirateria

La misura prevede l’introduzione di una sanzione amministrativa e della sanzione accessoria della confisca per le condotte di chi mette a disposizione, con qualsiasi procedimento, opere e materiali protetti. Inoltre è stato ulteriormente novellato l’articolo 174-ter della legge sul diritto d’autore, per un aumento della pena se il fatto grave riguarda opere o materiali in grande quantità. All’articolo 4, si introduce una modifica alla legge sul diritto d’autore per consentire all’autorità giudiziaria anche il sequestro preventivo e la confisca dei proventi.

Nuovi poteri all’Agcom

Il provvedimento inoltre conferisce all’Agcom un ruolo rafforzato. A fronte della segnalazione dei titolari dei diritti l’Agcom ha il potere di ordinare ai prestatori di servizi, con intervento “tempestivo” entro 30 minuti, l’immediato oscuramento del sito che trasmette illegalmente il contenuto. L’Agcom poi trasmetterà alla procura della Repubblica l’elenco dei provvedimenti di disabilitazione dell’accesso ai contenuti

Il testo affida al ministero della Cultura l’organizzazione di campagne di informazione, comunicazione e sensibilizzazione del pubblico sul valore della proprietà intellettuale. All’Agcom viene fatto obbligo di adeguare il suo regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.

Sempre l’Autorità, incrementata di dieci unità della sua pianta organica, convocherà un tavolo tecnico al fine di definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti per consentire le disabilitazioni, che avviene mediante un immediato blocco della risoluzione dei nomi di dominio.

Un’altra novità è il supporto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ad Agcom, così da potenziare l’azione di monitoraggio, individuazione e repressione del fenomeno criminale online, tra IpTv, siti e applicazioni pirata. Altro elemento è che il camcording verrà inquadrato come reato alla stregua delle altre forme di pirateria.

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