La prima a essere “svelata” è la casella postale di Giulia Sarti, deputata del M5S, capolista grillina per l’Emilia-Romagna. Ma il link fornito dagli hacker, almeno al momento, non sembra funzionare e risulta impossibile scaricare il file ‘zippato’ che dovrebbe contenere le mail violate.
E’ così che si annuncia l’azione dei pirati che si autodefiniscono “Gli hacker del Pd’, in un messaggio sul loro sito (http://glihackerdelpd.bitbucket.org/) pubblicato anche su Youtube. Gli hacker avrebbero violato migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,8 Gigabyte di spazio, delle email del M5S, che conterrebbero le discussioni interne del Movimento guidato dal comico Beppe Grillo, ma anche numeri di telefono, dati sensibili e privati di decine di persone in contatto con gli attivisti. Come rivela l’Espresso il gruppo minaccia M5S di rendere noto il contenuto integrale delle mail dei parlamentari se non verranno esaudite le loro richieste: la ‘pubblicazione immediata’ dei ‘Redditi e patrimoni di ‘Giuseppe Grillo‘ e ‘Gianroberto Casaleggio”, nonche’ il ‘dettaglio dei ricavi derivanti dal sito ‘www.beppegrillo.it’ e correlati’.
E mentre il Pd in una nota precisa che non esiste alcun rapporto tra il Partito democratico e “queste persone” (gli hacker), il movimento di Grillo replica “i nostri parlamentari non hanno nulla da nascondere” e fa sapere che sarà “scontato il ricorso alla polizia postale e alle autorita’ giudiziarie a cui i fatti sono gia’ stati denunciati”. ‘Non ci sono ‘scheletri negli armadi’ ne’ segreti a proposito dei redditi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio – aggiunge il M5S – A questi pirati elettronici (che siamo convinti nulla abbiano a che fare col Partito Democratico) consigliamo di recarsi nelle camere di commercio e nelle agenzie delle entrate competenti territorialmente per aver accesso a bilanci e dichiarazioni dei redditi’.
Anche la deputata Sarti, la prima “vittima” degli hacker, contrattacca: “Solo una bufala dell’Espresso“.