“E’ stata una spiacevole sorpresa”. Così il presidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, commenta al Financial times la decisione di Vivendi di rivedere l’accordo di partnership perché la situazione in Mediaset Premium si è rivelata diversa. “L’argomento che non conoscevano i conti – aggiunge – non regge. E’ ridicolo. Il contratto è vincolante. La loro nuova proposta, inviata il 25 luglio, ha completamente cambiato i termini. Dobbiamo proteggere noi stessi”.
“Il mercato italiano – prosegue Piersilvio Berlusconi – è diventato molto complicato e ipercompetitivo. Ci sono grandi operatori che operano in Italia, come Sky e in chiaro. Si tratta di un mercato dei media che è diventato sovraffollato. Ma stiamo cominciando a vedere la fine della crisi”.
In un’intervista nei giorni scorsi allo stesso Financial Times l’amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine aveva dichiarato che l’ipotesi di prendere il controllo d Mediaset è “totalmente erroneo”. “Certo – spiega – se Mediaset non fosse una buona azienda, non prevederemmo un futuro comune con Vivendi. Chi sa cosa succedera’ tra cinque o dieci anni? L’accordo previsto puo’ aiutare a conoscerci meglio. Ma dire che abbiamo strumentalizzato l’accordo per realizzare un obiettivo finale che sarebbe di prendere il controllo di Mediaset, lo rifiutiamo formalmente”.
Il manager rifiuta di commentare “l’esposizione giuridica” della societa’ francese, ma si dice “del tutto sereno. Vivendi è un gruppo che fa quello che dice e dice quello che fa. Al contrario, accusarci di ‘non onorare il contratto’ è inaccettabile. Le affermazioni contenute in alcuni comunicati di Mediaset sono diffamatorie e siamo pronti a sostenerlo davanti alla giustizia”.
In ogni caso, conclude de Puyfontaine, la diatriba non ferma il progetto di Vivendi di “creare un gruppo francese leader mondiale dei contenuti”. Su questo fronte, dice, “faremo di tutto per trovare una soluzione con Mediaset, ma non è una conditio sine qua non. Ci sono altri attori in Italia. Da maggio 2015 abbiamo iniziato un viaggio in Telecom Italia, che ci permette di avere un piede nelle infrastrutture e ci mette in una buona posizione strategica”.