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Mediaset-Vivendi, prove di disgelo: il mercato crede nell’accordo

L’atto di citazione del Gruppo italiano non ha fermato le trattative. Per gli analisti si è trattato di un atto dovuto e il deal resta la soluzione più conveniente per tutti. Giovedì la semestrale della media company: possibili chiarimenti ufficiali sul dossier Premium

Pubblicato il 22 Ago 2016

Riflettori del mercato puntati dritti sull’affaire Premium. Il comunicato diffuso venerdì a Borsa chiusa da Mediaset è suonato come un piccolo passo indietro rispetto alle prove di disgelo dei giorni precedenti, anche se gli analisti prediligono la cautela. “Mediaset ha depositato presso il Tribunale di Milano per la notifica a Vivendi l’atto di citazione a tutela dell’effettiva esecuzione del contratto vincolante concluso tra le parti l’8 aprile 2016 – recita la nota di venerdì, con la quale il Gruppo di Cologno Monzese ha spiegato che la domanda giudiziale “è finalizzata a ottenere l’esecuzione coattiva del contratto per ordine del giudice e il risarcimento dei danni sin qui subiti da Mediaset”.

Le stime della compagnia italiana ammontano a 50 milioni di euro per ogni mese di ritardo nell’adempimento da parte di Vivendi, a partire dal 25 luglio 2016. Mediaset, che lo scorso 28 luglio ha respinto l’accordo alternativo prospettato da Bolloré, sottolinea che “l’atto di citazione non riguarda il grave danno complessivo che la risoluzione del contratto non onorato comporterebbe (non inferiore a un miliardo e mezzo di euro) ma l’obbligo di esecuzione del contratto stesso” e che il risarcimento richiesto “è quindi relativo unicamente al ritardo già fin qui accumulato e ad eventuali ulteriori ritardi prodotti da fantasiose e dilatorie proposte di accordi diversi dal contratto in essere”.

Secondo le ricostruzioni di stampa, tuttavia, si tratta di un atto dovuto da parte del gruppo di Cologno Monzese e l’impressione è che si voglia trovare da entrambe le parti una soluzione. Per entrambi i gruppi, secondo gli analisti di Equita Sim, “sarebbe più conveniente un accordo”. La sensazione che si ricava da questa vicenda legale, evidenziano gli esperti di Icbpi, è che “Mediaset abbia voluto tutelarsi nei confronti della controparte francese, in attesa di poter riavviare le trattative sull’esecuzione del contratto”. Un’ipotesi che “sarebbe fondamentale per il gruppo, per dare chiarezza alle strategie future e per consentire di minimizzare gli impatti economici negativi derivanti dal dietrofront di Vivendi”.

Già nei prossimi giorni potrebbero arrivare novità importanti: il 25 agosto il board della media company francese approverà i conti semestrali e la riunione potrebbe essere la giusta occasione per chiarire la propria posizione sul dossier Premium. Della partita non farebbe parte Telecom Italia, finita al centro delle indiscrezioni dopo il report di Mediobanca che ha prospettato un ruolo, o meglio una quota di capitale fino al 20%, per una società di telecomunicazioni. Ipotesi smentita a stretto giro di boa da fonti ufficiali della telco tricolore.

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