"Continuo a ritenere che sia necessaria una modifica della
norma così com'è scritta al momento". E' la
convinzione del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, a
proposito della norma cosiddetta "ammazza-blog".
"L'orientamento che vorrei si facesse strada nel dibattito
parlamentare e nelle modifiche che il governo potrebbe proporre –
spiega il ministro – è quello di mantenere l'obbligo di
rettifica e la pena pecuniaria in caso di inadempienza, ma solo per
le testate online registrate. Rinviando la disciplina dei blog e
dei siti personali a un dibattito più approfondito".
"Su questo tema mi sono confrontata personalmente sia con il
ministro della Giustizia Palma sia con il relatore Costa – conclude
Meloni – e ho potuto costatare che esiste un'ampia sensibilità
in proposito anche nella maggioranza. Auspico perciò si possa
raggiungere una soluzione condivisa".
Non è la prima volta che un esponente del Pdl frena sulla norma.
Il 28 settembre scorso, in occasione della riunione dei tecnici
Pdl, il deputato Roberto Cassinelli ha presentato due emendamenti
che, pur tendendo fermo l'obbligo di rettifica, ne rimodula i
tempi, distinguendo fra blog privati e professionali (le testate
giornalistiche) e diminuisce le sanzioni.
Nel dettaglio si stabilisce che l'obbligo di rettifica sia
effettuato entro 48 dalla richiesta solo per le testate
professionali e mentre slitta a dieci giorni il termine per i blog
amatoriali. Inoltre non possono essere oggetto di richiesta di
rettifica i contenuti destinati ad un gruppo chiuso, come quelli ad
esempio pubblicati sui profili provati dei social network.
"E' giusto mantenere il dovere di rettifica – spiega
Cassinelli – ma non si possono equiparare i blog professionali e
quelli del privato cittadino. Non si possono applicare tout court
alle Rete le stesse regole pensate per altri ambiti”.
Intanto, ancora oggi, Fabrizio Cicchitto ha ribadito che la
maggioranza è intenzionata a portare avanti il ddl. "Stiamo
lavorando al testo uscito dalla commissione Giustizia – ha spiegato
il presidente dei deputati del Pdl – Ci sono approfondimenti in
corso e chiariremo i termini della questione". Le misure, ha
assicurato, "non puntano a mettere bavagli, ma a difendere la
privacy lesionata dalle iniziative dissennate che vediamo in questi
giorni".