«Quella per l’affermazione del 3D sarà una guerra lunga e senza
quartiere, con il tempo degli utenti come posta in palio», dice
Enrico Menduni, esperto in nuovi media e docente
all’Università di Roma Tre. Una guerra fortemente voluta
dall’industria cinematografica che tenta di recuperare il
vantaggio competitivo perso con la pirateria e la frammentazione
del tempo libero, soprattutto per quanto riguarda le nuove
generazioni, spalmata fra Internet e videogiochi. “Putando sul 3D
le major hanno giocato, ancora una volta, la carta della
spettacolarità – dice Menduni -, una leva connaturata al mezzo fin
dai suoi albori, assolutamente paragonabile all’invenzione del
cinemascope. Una tecnologia che ribadisce come il cinema non sia
soltanto film, ma avventura fuori di casa, cena, amici. Più alta
è la promessa di grande spettacolo, più è forte la motivazione a
uscire”. Da qui i grandi investimenti messi in campo da
Hollywood, con film-bandiera come “Avatar” a fare da apripista.
Un colpo di reni, nel nome della qualità, contro l’avanzata di
Internet.
Ma se nelle sale cinematografiche la partita è stata in parte
vinta, più difficile sarà l’affermazione all’interno delle
case, ostacolata dagli alti costi degli apparecchi per la visione
stereoscopica e dalla necessità degli occhialini. Lo scontro più
grande avverrà però sul terreno dei contenuti, sottolinea
un’analisi di iSuppli, con le televisioni Internet-based, in
grado di fornire l’accesso istantaneo a video e servizi in Rete,
a fare da competitor. “Al momento gli unici contenuti
tridimensionali di pregio vengono prodotti da Hollywood – dice
Menduni – con una forza d’urto tale da dare una spallata, su
questo terreno, alle cinematografie europee, più autoriali, poco
propense a strutture narrative basate sull’azione, al fantasy e
all’horror come invece richiede il film in tre dimensioni. Nel
momento in cui si richiede alla cinematografia di spingere sul
tasto della spettacolarità, l’Europa mostra inevitabili segnali
di affanno”.
Ma nella guerra fra Internet-Tv e 3D-Tv potrebbe essere la console
il vero traghettatore del 3D nei salotti domestici, con aziende
agguerrite come Nintendo, Microsoft e Sony a sostenerne la
diffusione per i videogame. “Una diffusione – dice Menduni –
facilitata anche da un naturale ricambio generazionale degli
utenti”.