"Il 2009 si è chiuso, seppure ancora in perdita, in netto
migliroamento". Con queste parole Giovanni Stella, Ad di
Telecom Italia, ha commentato i dati di bilancio 2009, approvati
dall'assemblea degli azionisti. Secondo Stella il 2009 è stato
caratterizato da due fattori fondamentali: il perdurare della crisi
del mercato pubblicitario e lo switch off con il passaggio
definitivo al digitale di alcune regioni.
In questo contesto la raccolta pubblicitaria ha fatto registrare
una crescita del 13,2% contro un calo generale del mercato pari al
10,2%. L'Ebitda è stato pari a -7,3 milioni, in aumento di
28,3 milioni rispetto al 2008 così come l'Ebit che, con -67,6
milioni, registra una crescita di 29,2 milioni rispetto
all'anno precedente. Il risultato netto registra una perdita di
72,5 milioni di euro, con una crescita però di 21,4 milioni
rispetto al 2008.
"Telecom Italia Media prevede di far registrare un utile di
bilancio e di conseguenza di poter distribuire un dividendo dal
2012 e dopo aver raggiunto il pareggio dell'Ebitda nel 2010,
come previsto dal piano industriale", ha precisato Stella.
L'assemblea ha anche ratificato l'ingresso nel Cda di
Andrea Mangoni, presidente di Sparkle e responsabile
amministrazione finanza e controllo del gruppo Telecom, già
cooptato nel Consiglio il 25 febbraio a fronte delle dimissioni
dell'ad Mauro Nanni. che subentra a Mauro Nanni dimessosi nei
mesi scorsi.
L'assemblea ha approvato l'aumento di capitale pari a 240
milioni di euro: l'operazione -come ha annuniciato Stella agli
azionisti – dovrebbe essere avviata per la seconda metà di
maggio.
A questo proposito il presidente, Berardino Libonati, ha chiarito
che "un aumento di capitale può essere collegato alla
situazione generale dei mercati e questo ritengo sia il momento
più opportuno per farlo".
"Pur essendo presidente di una società televisiva io
personalmente non sono un amante della televisione – ha precisato
il presidente – tuttavia credo che la ripresa del mercato ci
sara' anche se non sarà a breve perché non è che le cose in
Italia si siano ancora risistemate".
"Il mercato televisivo è sicuramente in ascesa – ha concluso
Libonati- ma l'elemento che lo rende più ricco è legato
alla
publicità. Pubblicità che è sempre più televisiva e meno sulla
carta stampata. Per questo credo che ci sarà una ripresa del
mercato televisivo".