Colpire dove fa più male. Dopo anni di proteste contro Google, che porta via ossigeno ai suoi giornali pubblicando liste cercabili di titoli di articoli online, il tycoon australiano dei media Rupert Murdoch passa al contrattacco. E lancia la versione beta (preliminare) di Knewz Service, la piattaforma per le news alternativa a quella di Google.
Knewz, la piattaforma, aggrega circa 400 editori per adesso in inglese e secondo Murdoch sarà il modo nuovo con il quale i lettori cercheranno i contenuti giornalistici.
I 400 editori e giornali spaziano dal Washington Post all’Anchorage Daily News, oltre a testate politiche di destra (Washington Examiner) e di sinistra (Daily Kos). Il sistema di selezione dei titolo che vengono aggregati dal portale è sia manuale che automatico con l’uso di intelligenza artificiale. Inoltre, gli stessi lettori possono mandare link direttamente al sito per segnalare notizie ed eventi di interesse.
Il guadagno dal punto di vista degli editori avviene tramite pubblicità e abbonamenti. Knewz non ha ancora un suo modello di business. La strategia alla base di questo portale come di altri già presentati in passato è quella di ridare potere in mano agli editori togliendolo ai big over the top, soprattutto Facebook e Google.
L’aggregazione operata da Knewz sarà “generosa” e gli editori “non saranno trattati in maniera riduttiva”. Il sito è giallo e con una grafica molto sparata, oltre ad avere un nome irriverente in lingua inglese. La competizione è con siti come CliffsNotes e Drudge Report, più che con Facebook o Google. Sino a questo momento l’accoglienza di Knewz non è stata molto buona, almeno a giudicare dalle critiche che gli sono piovute addosso dai social.