L’ACQUISIZIONE

Musk nel mirino di Biden: “Esaminare relazioni con Arabia Saudita”

Il presidente americano accende i riflettori sugli investitori della “nuova” Twitter come “questione di meritevole attenzione”. Intanto continuano a tenere banco la spunta blu a pagamento e gli account fake: a sorpresa starebbero aumentando

Pubblicato il 10 Nov 2022

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I legami di Elon Musk con l’estero sono “degni” di essere esaminati. E’ quanto ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, interrogato in merito in una conferenza stampa, chiarendo che la “cooperazione” o i “rapporti di natura tecnico-commerciale” del patron di Tesla e Twitter con alcuni Paesi stranieri, tra cui l’Arabia Saudita, rappresentano una questione meritevole di attenzione, indipendentemente dalla loro legittimità.

A fine ottobre, il senatore democratico Chris Murphy aveva chiesto l’avvio di una indagine federale sul ruolo giocato dall’Arabia Saudita nell’acquisizione di Twitter da parte del fondatore di Tesla. La Kingdom Holding Company del principe saudita Alwaleed Bin Talal possiede infatti azioni della piattaforma per un valore complessivo di 1,89 miliardi di dollari, di cui manterrà la proprietà. La società del principe è controllata al 16,9 per cento dal fondo sovrano di Riad, presieduto dal principe ereditario, Mohammed bin Salman. In questo contesto, appunto, Biden ha evidenziato l’opportunità di capire se Musk stia facendo “qualcosa di inappropriato”.

Negli Usa, l’acquisto di Twitter da parte di Musk ha suscitato preoccupazioni sul fatto che possa subire pressioni da parte di Paesi che cercano di controllare i canali online. Musk è infatti anche ceo della casa automobilistica Tesla, che considera la Cina un mercato chiave e una base di produzione. La società gestisce una fabbrica a Shanghai che l’anno scorso ha rappresentato la fonte di circa la metà delle consegne globali. Non solo: Musk è anche ceo della società di Internet missilistica e satellitare SpaceX.

Le “ingerenze” di Musk nella politica

Musk non è nuovo a “ingerenze” sul piano politico e geopolitico: tempo fa ha suggerito che le tensioni tra Cina e Taiwan potrebbero essere risolte cedendo il controllo di Taiwan a Pechino, inoltre ha confermato che la Cina ha chiesto assicurazioni sul fatto che non avrebbe offerto il servizio Starlink di SpaceX nel Paese. Musk anche proposto all’Ucraina di cedere definitivamente la Crimea alla Russia, spiegando anche di non poter finanziare a tempo indeterminato Starlink in Ucraina. Non solo. Ha anche esortato gli americani a eleggere un Congresso repubblicano nelle elezioni di mid term per controbilanciare i democratici del presidente Joe Biden: “Il potere condiviso frena i peggiori eccessi di entrambi i partiti, quindi consiglio di votare per un Congresso repubblicano, dato che la presidenza è democratica”, ha scritto in un tweet ai suoi oltre 110 milioni di seguaci. E’ stata la prima volta che un importante ceo di social media si è schierato esplicitamente.

Twitter: più account fake nonostante abbonamento e minacce di ban

Intanto, novità anche in casa Twitter: numerosi utenti hanno colto l’occasione per creare falsi account di celebrità dopo che la piattaforma di social media ha introdotto un nuovo sistema di verifica in seguito all’acquisizione da parte di Musk. In precedenza, personaggi celebri, politici, giornalisti e altre figure pubbliche dovevano fornire una prova di identificazione prima di ricevere il badge di verifica con il bollino blu. Con il nuovo modello, tutti i clienti che si abbonano a 8 dollari al mese riceveranno un account verificato. Musk ha sostenuto che l’autenticazione attraverso i servizi di pagamento e le piattaforme Apple e Google era sufficiente, per cui Twitter poteva fare a meno della propria verifica dell’identità.

Musk ha anche minacciato di dare un giro di vite agli account falsi e a quelli parodistici, affermando che chiunque gestisca un profilo con il nome di un’altra persona e non lo segnali come parodia sarà bandito senza preavviso. Ciononostante, dopo l’introduzione del nuovo sistema sono spuntati diversi account falsi. Un utente che fingeva di essere LeBron James, ad esempio, ha twittato mercoledì che la stella del basket stava pianificando di lasciare i Los Angeles Lakers, suscitando un certo scalpore prima che l’account @KingJamez, che differisce solo leggermente dal nome ufficiale di LeBron @KingJames, venisse bloccato. Sono stati creati anche account falsi per celebrità e aziende. In quella che potrebbe essere una promessa di maggiore controllo, Musk ha twittato mercoledì scorso: “Nei prossimi giorni, aggiungeremo granularità al badge verificato, come l’affiliazione organizzativa e la verifica dell’identità”.

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