Guadagnare con i contenuti giornalistici online, monetizzare ogni singolo "like" su Facebook o rilancio su Twitter, grazie a un modello di business che prevede un ritorno economico non solo per chi scrive ed edita ma anche per chi legge e condivide. Si chiama E-talia ed è una piattaforma che mette in atto una nuova forma di monetizzazione dei contenuti giornalistici, presentata dal co-fondatore Nicola Tateo nell’ambito del Festival del Giornalismo di Perugia.
Il nome E-talia deriva dal latino "et-alia" che sta a indicare le altre persone coinvolte; nel processo economico non si include solo chi scrive e chi legge ma anche altre figure: chi condivide, chi seleziona, chi filtra.
"Monetizzare e valorizzare il lavoro giornalistico è un problema che riguarda l’intero sistema dell’informazione digitale – ha detto Tateo – per far crescere il numero di lettori intervengono i social network che permettono sostanzialmente a chiunque (un giornalista o un editore) di avere i propri contenuti rilanciati, retwittati dalla propria rete di contatti. Il problema dei social network è che questa operazione non è monetizzata e man mano che ci si allontana dalla fonte che ha originato il contenuto il controllo sull’informazione e sul contenuto stesso diminuisce".
E-talia vuole risolvere questo problema: "La piattaforma – continua il co-fondatore – è stata creata come progetto di ricerca per dare un modello di business in cui i lettori di tutte le vostre fonti diventano il canale principale per diffondere i contenuti".
Come? Nel modo più antico del mondo: "Fornendo loro un ritorno economico. Noi – dice Tateo – crediamo fortemente che se i vostri lettori condividono una parte del guadagno sicuramente faranno il vostro massimo vantaggio per far circolare i contenuti. In questo modo gli utenti mantengono un interesse a far crescere e a far circolare nuovamente il contenuto". La partecipazione al guadagno, inoltre, secondo il team di E-talia "non andrà a scalfire il diritto di copyright e tutelerà i vostri diritti. In questo modo sarà il mercato a far emergere i contenuti".
Il modello di business di E-talia si divide molto semplicemente in due ambiti: vendita e pubblicità. La piattaforma permette a chiunque di decidere se i propri contenuti debbano essere venduti o ceduti gratuitamente limitandosi alla pubblicità.
"Nel caso vorrete venderli – afferma Tateo – il modello di business prevede per l’autore/editore un ritorno economico del 90%, e il 10% alla piattaforma, intesa come tecnologia. Sulla pubblicità il modello è più complesso: come autori/editori si ha diritto a una percentuale minima del 70% del ricavato pubblicitario. Coloro che hanno contribuito alla diffusione del vostro lavoro avranno diritto al 4%, una percentuale dell’1% per quei soggetti che hanno offerto la propria consulenza per la selezione delle notizie e il 25% della pubblicità rimane alla piattaforma, che destina una parte alla tecnologia cioè ai contributi da terze parti".
Il punto chiave dell’innovativita’ sta quindi nel guadagno per chi legge, condivide e aumenta la circolazione dei contenuti aumentando i profitti per tutti: "Noi crediamo che chiunque selezioni le notizie e le diffonda, porti valore all’informazione – dice Tateo – senza di lui alcune notizie non sarebbero state lette: questa persona, quindi, ha diritto e merito di ricevere una parte del ricavo pubblicitario, e il fatto che gli sia riconosciuta questa parte garantisce la massimizzazione delle condivisioni, e quindi del guadagno stesso di chi è fornitore".