Netflix o Amazon? La Tv e il cinema del futuro non sono ancora del tutto partiti che già gli spettatori, o meglio ancora la categoria dei cinefili, si dividono fra i due nuovi imperatori del contenuto. E anche il Festival di Cannes, che ha fatto partire il conto alla rovescia, non si tira indietro rispetto alla tifoseria. Snobbando Netflix perché produttore di storie “seriali” – in gara neanche un film prodotto dalla piattaforma – e promuovendo Amazon perché più attenta ai contenuti autoriali. Non a caso è Amazon a produrre la prima serie Tv firmata Woody Allen, ma anche film di Jim Jarmusch e Spike Lee. Forse il pubblico super-snob sta cominciando a guardare con più benevolenza alle nuove piattaforme, visto anche i finanziamenti a film d’autore?
Inverse, testata specializzata in cultura, spettacoli e scienze, racconta come nel 2015, nel corso di una conferenza stampa Ted Sarandos (capo dei contenuti Netflix) fosse stato assalito da un giornalista francese al grido di “Voi distruggerete l’ecosistema del cinema europeo!”. Un conflitto che sintetizza il modo in cui Cannes tende a guardare al business model di Netflix, altamente sfidante per la cinematografia classica, contrapposto a quello di Amazon che si configura più attenta a giocare con regole più condivise e “tradizionali”.
Il modello Amazon prevede una “regolare” distribuzione del film nelle sale cinematografiche seguita da diritti di streaming in esclusiva su Amazon Prime per i contenuti originali: un modello che dai manager di Cannes viene giudicato più “ammissibile” rispetto alla politica del “faccio quel che voglio” di Netflix.
“Non c’è dubbio che Amazon dimostri un maggior passione per il cinema in sé” ha detto Thierry Fremaux direttore di Cannes a The Hollywood Report.
C’è anche chi adduce motivazioni diverse, al “tifo” per Amazon. Secondo Eddy Duquenne, Ceo di una catena di sale in Belgio, non si tratta tanto di snobismo quanto di mercato: “Il pubblico europeo è più vecchio di quello Usa, meno interessato alle serie Tv e ai film d’azione. Dunque Amazon ha più da guadagnarci”.
Ma c’è una lettura più strategica, all’assenza di film Netflix dal menu di Cannes: la volontà di frenare la visibilità di una modalità che “minaccia” di affermarsi. Rischiando di mandare all’aria anche capisaldi del cinema come Cannes.