Nomine Agcom, si stringono i tempi. E si moltiplicano le prese di posizione per chiedere una maggior trasparenza nelle procedure e modifiche tali da scongiurare il rischio accaparramento da parte della maggioranza parlamentare.
In una risoluzione il gruppo Pd in Commissione Trasporti e Tlc (Gentiloni, Lovelli, Meta, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Gasbarra, Ginevra, Laratta, Bonavitacola, Cardinale, Gasbarra, Ginefra, Martino, Merlo, Tullo, Velo, Zampa) chiede un confronto pubblico e trasparente con il Parlamento per la presentazione dei curricula dei candidati e audizioni "atte a delineare la competenza e l’autonomia di ciascun candidato". Inoltre il Pd chiede di "favorire la scelta di personalità molto competenti in tutti i settori di intervento delle medesime Autorità, e non soltanto in campo giuridico-amministrativo, garantendone l’effettiva indipendenza, con rigorose incompatibilità sia in relazione alla politica ma anche alle grandi forze economiche del settore". Questo per evitare conflitti di interesse legati a incarichi ricoperti nella magistratura amministrativa – competente a giudicare sui ricorsi contro le decisioni delle Autorità – o nelle imprese – ora regolate e vigilate – e in politica.
Prende posizione anche il commissario in scadenza Nicola D’Angelo che in un articolo sul suo blog) indica l’urgenza di una modifica legislativa. "Potrebbe intanto essere previsto – scrive il commissario – un meccanismo di nomina dei commissari che preveda il voto favorevole dei due terzi delle commissioni sui candidati. Questi ultimi prima di essere votati dovrebbero essere sentiti ed interrogati in audizioni pubbliche presso le stesse commissioni". La stessa procedura cioè adottata negli Usa da parte del Congresso per le nomine alla Fcc, l’autorità per le comunicazioni.