“Lo squilibrio tra le regole previste per tv, radio e stampa e il vuoto regolamentare su web e social diventa sempre più inaccettabile”: ne è convinto il Commissario Agcom Mario Morcellini, il quale in occasione del convegno “Social network, formazione del consenso e istituzioni politiche: quale regolamentazione possibile?” – promosso dal professor Beniamino Caravita del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Sapienza di Roma – ha evidenziato la necessità di un intervento che metta fine al “far web” relativamente alla par condicio.
“Se nella tv i politici hanno tempi contingentati, nel web e nei social hanno piena libertà di promuovere la propria immagine senza limite e senza dover rispettare alcun obbligo di trasparenza. Basti osservare come sono sponsorizzate le pagine o moltiplicate le interazioni attraverso profili fake e bot. Nell’assenza di regole del “far web”, le piattaforme di condivisione decidono, in totale autonomia, come indicizzare i contenuti diffusi, spesso favorendo il soggetto economicamente più forte”.
La nuova Direttiva sui servizi media – ha sottolineato il Commissario dell’Authority per le Comunicazioni – ha già previsto alcuni nuovi strumenti di tutela online, come su minori e hate speech. Partendo dall’ispirazione “democratica” della Legge sulla par condicio e dal Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali, con tutti i protagonisti dei media tradizionali e social, “è venuto il momento di mettere in sicurezza la nostra funzione di garanzia a fronte di campagne elettorali che si svolgono in larga misura su piattaforme digitali”.