Con lo slogan “vogliamo essere un partito 2.0” il segretario del Pdl Angelino Alfano ha lanciato oggi la Pda, la Political Digital Academy, una scuola permanente per gli iscritti del Pdl per la formazione sul digitale. “Anche se oggi magari non si va più in giro ad attaccare i manifesti elettorali per strada – è il ragionamento – si può ‘attaccare’ un post in rete per manifestare la propria passione politica”.
Sull’esempio degli Stati Uniti il partito punta, insomma, alla raccolta del consenso anche online. Con un occhio di riguardo verso i più giovani. “Alle prossime amministrative – ricorda Alfano – voterà per la prima volta la generazione del ’94, quella nata nell’anno della discesa in campo di Berlusconi. Noi abbiamo 2000 tesserati in quell’anno e Berlusconi allora ci ha insegnato come si può innovare la politica. Ora il prossimo passaggio a livello da superare è quello della comunicazione in rete”. Entusiasta di Twitter e Facebook, l’ex ministro ha sottolineato come “nel prossimo programma di governo l’agenda digitale deve avere un capitolo fondamentale”.
E, replicando alla domanda di uno dei giovani partecipanti al varo della Pda all’auditorium del museo Maxxi di Roma, non ha nemmeno escluso che si valichi la frontiera del voto on line. “Ci sono moltissimi Paesi in cui accade – ha detto – non capisco perché in Italia no”. All’iniziativa, che si ripeterà mensilmente e prevede incontri sul territorio e appuntamenti ai quali prenderanno parte esperti e rappresentanti dei principali player tecnologici italiani e stranieri, erano presenti anche gli ex ministri Mariastella Gelmini e Giorgia Meloni, il vice presidente della Camera Maurizio Lupi e i parlamentari Luigi Casero, Gregorio Fontana e Antonio Palmieri, tra i creatori dell’iniziativa.
