Sul tavolo degli advisor Barclays e Lazard ci sarebbe a questo punto una sola offerta vincolante per rilevare Persidera, la società che gestisce cinque mux per il digitale terrestre controllata al 70% da Tim e al 30% dal gruppo Gedi: è quella presentata da Rai Way in partnership con il fondo F2i. Pare così a questo punto tramontato l’interesse di Ei Towers, che a quanto risulta a CorCom non ha presentato la propria offerta vincolante, con i termini che sono scaduti nei giorni scorsi.
Rai Way dal canto suo conferma ufficialmente di aver presentato insieme a F2i Fondi italiani per le infrastrutture “un’offerta congiunta vincolante, soggetta a talune condizioni, nell’ambito del processo di potenziale vendita di Persidera avviato dai relativi azionisti”.
“La struttura dell’operazione come indicata nell’offerta prevedrebbe l’acquisizione da parte di F2i della titolarità dei diritti d’uso delle frequenze attualmente rilasciate a Persidera per i propri multiplex Dtt – spiega il comunicato – e l’acquisizione da parte di Rai Way dell’infrastruttura di rete con la contestuale sottoscrizione di un accordo pluriennale per la fornitura di servizi di broadcasting”.
L’attesa a questo punto è concentrata sul prezzo dell’asset, dal quale Tim si aspetta di incassare 350 milioni di euro, ma le indiscrezioni parlano di un’offerta di Rai Way-F2i che sarebbe sensibilmente più bassa, e dovrebbe attestarsi tra i 200 e i 250 milioni di euro. Se la cifra non dovesse essere ritenuta sufficiente, tra le ipotesi in campo ci potrebbe essere anche quella del conferimento della quota Tim in un trust. La vendita di Persidera è infatti una delle condizioni imposte a Tim dall’Antitrust Ue per concedere il proprio via libera al controllo di Vivendi sull’operatore di telecomunicazioni. Rai Way a sua volta non avrebbe potuto presentarsi da sola per acquisire il controllo di Persidera, e ha trovato un partner finanziario per evitare che si creassero problemi antitrust.
Nel portafoglio di Persidera ci sono cinque mux digitali terrestri, i multiplex televisivi che ospitano più di 60 canali. I risultati finanziari del 2016 parlano di 80,8 milioni di ricavi, un ebitda di 46,2 milioni e un debito finanziario netto di 48,8 milioni. Secondo le analisi di Mediobanca il suo enterprise value è di 375 milioni, 75 milioni per ogni mux