Prima del 2015 le frequenze tv alle Tlc

Pressing dell’Agcom sulla Commissione Ue per anticipare la riallocazione delle risorse. E Gentiloni (Pd) rilancia: in manovra l’asta per il dividendo alle telco

Pubblicato il 21 Lug 2010

La pronuncia della Ue su Sky riporta alla ribalta il tema delle
frequenze tv da destinare alle telecom. Il presidente di Agcom,
Corrado Calabrò, rilancia il tema del rischio "collasso"
nella rete mobile e riprende l'accelerazione data dal
viceministro alle Comunicazioni alla riallocazione dello spettro.
“L’asta a favore della telefonia mobile si può fare
rapidamente" ha detto il Garante al Corriere della Sera. Si
tratta di “offrire un incentivo alle emittenti locali, al momento
le maggiori beneficiarie delle frequenze liberate, perché vendano
subito quelle che non utilizzano”. Addirittura secondo Agcom,
“la Commissione Ue potrebbe indicare al Parlamento europeo una
scadenza anticipata rispetto al 2015″ per la riallocazione delle
frequenze televisive.

Raccoglie la sfida l'ex ministro alle Comunicazioni, Paolo
Gentiloni che chiede al governo di inserire nella manovra la
proposta (presentata dall'opposizione) sull'asta per le
frequenze liberate dalla tv da destinare alla telefonia mobile.
''Il monito di Agcom e' un motivo in piu' per
inserire gia' nella manovra economica in discussione alla
Camera la decisione di indire l'asta per le frequenze liberate
grazie alla tv digitale'', sottolinea Gentiloni.
''Si possono ricavare circa 3 miliardi, oltre a scongiurare
il rischio collasso denunciato da Calabro'''.

Quanto al beauty contest per i 5 multiplex cui potrebbe partecipare
anche Sky Calabrò ricorda che "verrà indetta dal ministro,
noi stabiliamo le regole. Adesso vedremo come saranno i riflessi
sul regolamento. Dobbiamo valutarlo in Consiglio. Non domani, ma
nei giorni successivi'' ha detto a margine di
un'audizione in commissione Trasporti alla Camera.

Non appena Agcom riceverà il testo del provvedimento della Ue
"lo esamineremo con la massima attenzione e lo sottoporremo
alla valutazione del Consiglio – ha spiegato Calabrò -. Il
problema è delicato, non posso anticipare nessuna opinione
personale perché è un argomento rilevante da sottoporre
all'organo collegiale”. Quanto alla possibilità che la
decisione di Bruxelles abbia “effetti dirompenti” sul mercato,
ha risposto: “Dovete chiederlo a Romani”.

Il parere dei tecnici dell’Autorità, consegnato a Bruxelles, è
favorevole all’ingresso anticipato di Sky Italia nel digitale
terrestre gratuito, perché lo sbarco dell’emittente del gruppo
News Corp porterà più concorrenza nel mercato duopolistico della
tv.

A criticare la decsione della Ue su Sky c'è anche il patron di
Europa 7, Francesco Di Stefano. ''La Commissione europea 
– precisa – è stata inadempiente nei nostri confronti: a Sky ha
dato un 'premio' di 1 anno e mezzo, a Europa 7 sono toccati
11 anni di calvario''. ''Nella nostra vicenda –
accusa l'editore – Bruxelles è stata evanescente: ancora oggi
non ha fatto applicare la sentenza della Corte di giustizia europea
del 21 gennaio del 2008 che, dandoci ragione, di fatto portava allo
spegnimento di Retequattro".

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